martedì 14 maggio 2013

Perché Aldo Moro doveva morire?




Ferdinando Imposimato, "I 55 giorni che hanno cambiato l'Italia. Perché Aldo Moro doveva morire? La storia vera" (Newton Compton, pagg. 322)
David Sassoli-Francesco Saverio Garofani, "Il potere fragile. I consigli dei ministri durante il sequestro Moro" (Fandango, pagg. 160)

IMPOSIMATO
" 'I 55 giorni che hanno cambiato l'Italia' (...) fornisce la prova piena della intenzionalità delle 'clamorose inadempienze e delle scandalose omissioni da parte degli apparati dello Stato', i quali - ed è questa la novità sconvolgente narrata nel libro - pur essendo a conoscenza del luogo in cui era tenuto prigioniero Aldo Moro - in via Montalcini numero 8 (int. 1) - non fecero nulla per salvare la vita dell'ostaggio; anzi, il 7 maggio 1978, cioè due giorni prima dell'uccisione dell'uomo politico, impartirono ai militari che già da due settimane tenevano sotto controllo la prigione ed erano pronti ad intervenire per la data dell'8 maggio, l'ordine di abbandonare il campo, consentendo, così, il sacrificio di Aldo Moro con il suo assassinio"

SASSOLI-GAROFANI
A 35 anni dall'omicidio Moro il libro che con documenti inediti ci racconta il cuore dello Stato. Cosa si pensava  cosa si diceva nella stanza dei bottoni durante il sequestro Moro?
Qual è stata la risposta dello Stato al rapimento e all’uccisione di Aldo Moro? 
Per completare la mole di informazioni che in questi anni sono via via emerse, all’Archivio Centrale dello Stato sono stati depositati i verbali delle otto riunioni del Consiglio dei ministri durante i 55 giorni che sconvolsero la Repubblica. È materiale declassificato, utile agli storici, rimasto per 35 anni in cartelline ingiallite che custodiscono il lavoro, le discussioni e le iniziative del massimo organo politico-amministrativo. Le riunioni riferiscono l’impreparazione, l’approssimazione e le paure di una classe politica travolta da una vicenda che ha segnato la storia del secondo Novecento.

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