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giovedì 17 ottobre 2013
Davico Bonino. Incontri con uomini di qualità
Guido Davico Bonino, "Incontri con uomini di qualità. Editori e scrittori di un'epoca che non c'è più" (il Saggiatore, pagg. 392)
Fra il 1961 e il 1977 Guido Davico Bonino (1938- ) ebbe l’occasione di dialogare e confrontarsi con colleghi, intellettuali, autori che oggi, a più di quarant’anni dai fatti narrati in questo libro, rappresentano il cuore della cultura italiana ed europea del Novecento. Montale, Pasolini, Morante, Sciascia, Gadda, Ginzburg, Fenoglio, De Filippo…
Furono gli anni in cui, giovanissimo, Guido Davico Bonino lavorò all’Einaudi. Suo coach era Italo Calvino, con cui nei primi tempi condivise l’ufficio e che fu il destinatario delle sue molte domande, che spaziavano dai mestieri dell’editoria alle curiosità sugli scrittori che passavano da via Biancamano.
Insieme a Calvino c’erano Giulio Bollati, fervido ideatore di sempre nuovi progetti editoriali, ma anche Norberto Bobbio, Massimo Mila, Elio Vittorini.
Molti degli incontri che Davico Bonino rievoca in questo libro hanno l’aura di tante piccole epifanie, colme di sorprese e rivelatrici di aspetti singolari della personalità e dell’opera di «uomini di qualità»: Adorno filosofo galante, Barthes analista e vittima della seduzione amorosa, Beckett cultore della pittura classica italiana, Fellini ossessionato dallo spiritismo, Ionesco nemico di qualunque ideologia, Nabokov cacciatore e collezionista di farfalle, Foucault maieuta degli studenti ribelli, Perec uomo-labirinto di sogni e ricordi, Queneau infaticabile vagabondo nel cosmo della scrittura, Marguerite Yourcenar aristocraticamente simpatizzante per il Maggio ’68.
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