martedì 3 giugno 2014

Qoelet



"QOELET" (NUOVA EDIZIONE A CURA DI PIERO STEFANI, Garzanti, collana "I grandi libri dello spirito" diretta da Vito Mancuso, pagg. 250)

Il libro di Qohelet (III sec. a. C.) – noto anche come Ecclesiaste – è uno dei testi più originali e controversi della Bibbia ebraica. Prendendo le mosse dal celebre motto Vanitas vanitatum, et omnia vanitas, il testo – con respiro poetico e religioso – si interroga sul senso della vita, sul valore della conoscenza, sul destino dell’uomo e sul suo rapporto con un divino spesso sfuggente e silenzioso. La riflessione di Qohelet, a tratti aspra e provocatoria, supera di slancio ogni possibile riduzione spiritualistica, ascetica o sapienziale che voglia censurare quanto sembri in contraddizione con il disegno della rivelazione. Qohelet è la testimonianza di una fede fermissima, capace però di esporsi a tutte le sfide del dubbio.

"Consegnai il mio cuore alla conoscenza e alla saggezza, conobbi insensatezza e stoltezza; anche ciò è pascersi di vento. In molta saggezza vi è infatti un grande ed esacerbato tormento ed accrescere la conoscenza comporta moltiplicare gli affanni"

"C'è un suo momento e un tempo stabilito per ogni atto che avviene sotto il cielo. Tempo per generare e tempo per morire, tempo per piantare e tempo per sradicare le piante, tempo per uccidere e tempo per risanare, tempo per demolire e tempo per costruire, tempo per piangere e tempo per ridere, tempo per abbattersi e tempo per fare salti di gioia, tempo per gettare pietre e tempo per raccoglierle, tempo per abbracciare e tempo per astenersi dagli abbracci, tempo per cercare e tempo per smarrire, tempo per custodire e tempo per disperdere, tempo per stracciare e tempo per rammendare, tempo per tacere e tempo per parlare, tempo per l'amore e tempo per l'odio, tempo per la guerra e tempo per la pace"

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