martedì 8 luglio 2014

Henry Miller - I libri nella mia vita



Henry Miller, "I LIBRI NELLA MIA VITA" (Adelphi, pagg. 424)

" Che i libri si possano incontrare – prima ancora che leggere – così come si incontrano «altri fenomeni della vita e del pensiero», e che della vita facciano parte «quanto gli alberi, le stelle, o il letame», è l'aureo presupposto su cui poggia questo «libro sui libri» di Henry Miller, caso anomalo e inclassificabile, riconducibile forse soltanto al genere immaginario dell'autobibliogra­fia. Pochi scrittori hanno saputo rivelare se stessi come Miller attraverso quegli incontri, e queste pagine, lungi dal­l'essere un catalogo erudito, assomigliano piuttosto a una tortuosa e camuffata confessione. Dall'ec­centrico estremo di John Cowper Powys a Richard Jefferies, panpsichista romantico, dal­l'adorato Cendrars a Jean Giono e Rider Haggard: 'I libri nella mia vita' è anche una guida preziosa, che permette di scoprire e riscoprire, accanto ai grandi intoccabili della letteratura, una vasta tribù di autori sconosciuti o presto dimenticati, ma non per questo meno vivi. La storia segreta di ogni vero lettore non è fatta di tutti i libri che ha letto, e nemmeno di quelli più significativi o più belli – sembra avvertirci Miller –, ma soprattutto di alcuni, a volte non più di una manciata, che si distanziano enormemente dagli altri. Sono quei libri che, «come certi rari individui, aumentano la vita», e sembra siano stati scritti apposta per noi. Per riconoscerli non esiste via certa: occorre farsi strada abbandonandosi al caso – «se l'oc­chio è sempre vigile, e la mente sempre al­l'er­ta, il caso fi­nisce per darci la soluzione» –, lasciarsi andare al «gioco dell'in­seguimen­to», e tenere bene a mente il celebre motto di Napoleone: «Non andrà lontano chi sa in anticipo dove vuole andare»   "

Nessun commento:

Posta un commento