Libreria Torriani di Luigi Torriani (foto di Nicola Vicini)

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giovedì 8 dicembre 2011

Roberto Rossellini in India. Conversazioni con Martin Scorsese

"Stregato dal suo fascino. Roberto Rossellini in India" di Dileep Padgaonkar(Einaudi, rilegato, pagg. 275, euro 19,50). Il libro ricostruisce il lungo viaggio in India (1957) del maestro del neorealismo, dopo la rottura con Ingrid Bergman. Due anni dopo, nel 1959, uscirà il film "India Matri Bhumi", che a gennaio (2012) sarà riedito in dvd.
"Attingendo ai ricordi dei protagonisti, a interviste e articoli dell'epoca, e a testimonianze inedite raccolte di prima mano, l'autore segue Rossellini a partire dal difficile periodo della crisi sentimentale e professionale con Ingrid Bergman fino al nuovo equilibrio raggiunto con la scelta coraggiosa e impopolare di dedicarsi ai film didattici per la televisione, e con il complicato menage familiare ricostruito intorno a Sonali Dasgupta, la donna conosciuta e amata a Bombay. Nel mezzo, a rivoluzionare ogni cosa, c'è l'India, un'India osservata non con le lenti dell'ideologia o dell'esotismo ma con un'eccezionale disponibilità a lasciarsi toccare e mettere in discussione da un popolo che Rossellini trova «profondamente razionale» e di una dolcezza e mitezza sorprendenti. Nel suo lungo viaggio il regista italiano sceglie di proposito di vedere quel che gli altri dell'India non vedono, e di raccontare quel che gli altri dell'India non raccontano: dal ciclopico cantiere di una grande diga a un villaggio di pescatori modernizzato, da un ashram gandhiano alle prese con le sue contraddizioni a una Bombay abitata da un'umanità infinitamente variegata. Nella convinzione che ciò che più importa nel lontano da noi non è quel che ci spaventa o ci meraviglia, ma quel che ci somiglia e ci interpella".

"Conversazioni su di me e tutto il resto" di Martin Scorsese e Richard Schickel (Bompiani, pagg. 506, euro 22,50). Lunga intervista a Martin Scorsese realizzata dal critico cinematografico Richard Schickel.
"Ricordo un prete, padre Principe. Era anche un cinefilo. Quando vide Taxi Driver, riassunse in due parole la mia carriera: te l'ho sempre detto, troppo venerdì di passione e non abbastanza domenica di resurrezione".

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