Bruno Maida, "La Shoah dei bambini. La persecuzione dell'infanzia ebraica in Italia 1938-1945" (Einaudi, pagg. 348, rilegato, euro 29)
La storia della persecuzione antiebraica attuata dal fascismo tra il 1938 e il 1945 ci è ormai ben nota, ma raramente ci si è soffermati a riflettere su cosa abbiano significato quei tragici sette anni per i bambini italiani. Per i bambini "ariani", cresciuti nell'educazione al razzismo e alla guerra, e, soprattutto, per i bambini ebrei, allontanati da scuola, testimoni impotenti della progressiva emarginazione sociale e lavorativa dei genitori, quando non della distruzione e dell'eliminazione fisica della propria famiglia.
Questo libro di Bruno Maida (ricercatore di Storia contemporanea, Università di Torino) racconta la storia dei bambini ebrei italiani tra il 1938 e il 1945. Nella ricostruzione storica della persecuzione e della deportazione dei bambini vengano analizzate le strategie e i comportamenti della vita quotidiana - dal gioco allo studio, dal rapporto con gli altri famigliari agli oggetti e ai luoghi - che restituiscono un mondo articolato di paure e speranze. Il libro racconta come vissero concretamente quei bambini, e approfondisce l'aspetto psicologico legato al trauma, affrontando anche la questione del recupero e della reintegrazione dei bambini sopravvissuti nel Dopoguerra.
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