Antonello e Marco Martinez, "Quando il diritto va a rovescio. Riflessioni semiserie sull'involontaria comicità della legge" (Sperling & Kupfer, pagg. 196, rilegato, euro 15)
Siamo la patria di Cicerone e del diritto romano, forse il prodotto che abbiamo esportato con più successo nel mondo. Sarà per tenere alta la bandiera che ci ostiniamo a fare leggi su leggi? In Italia se ne contano almeno 200.000, uno sproposito in confronto alle 7.000 francesi e alle 3.000 inglesi. E purtroppo, a forza di emanare, la situazione si è talmente ingarbugliata che neppure gli addetti ai lavori sanno come applicare le norme senza cadere nel ridicolo. Così può succedere che un giudice consideri una pacca sul sedere a una dipendente come "mera esortazione ad una maggiore operatività" o un sindaco ordini ai suoi concittadini di non morire (a onor del vero, non ha ancora preso provvedimenti contro i trasgressori). Quanto a esiti assurdi siamo comunque in buona compagnia: in Florida, per esempio, è vietato fare sesso con i porcospini mentre in Thailandia è obbligatorio indossare le mutande (e verrebbe da chiedersi se i controlli siano a campione o a tappeto).
Gli avvocati Marco e Antonello Martinez raccontano con amara ironia gli strafalcioni dei tribunali, i fraintendimenti del legalese, gli eccessi di zelo interpretativo, l'insondabile soggettività delle sentenze. Infine spiegano quali sono i reati più "trendy" e "convenienti" perché, in questa giungla di codicilli, a un povero criminale che voglia documentarsi sulle norme esistenti non resta neppure più il tempo per trasgredirle...
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