Giordano Bruno Guerri, "Italo Balbo" (Bompiani, rilegato, pagg. 640)
“Con le sue trasvolate atlantiche, Balbo ha fatto fare un passo avanti all’umanità. A chi ancora obiettasse che si trattò di un’impresa fascista, occorre per forza rispondere come rispose nel dopoguerra il sindaco di Chicago all’ambasciatore italiano che gli chiedeva di cambiare il nome alla strada dedicata a Balbo: ‘Perché, non ha trasvolato l’Atlantico?’ Nuovo interesse ha anche l’attività del Maresciallo dell’Aria divenuto governatore della Libia. È noto quanto è avvenuto nella Libia postbalbiana, prima con re Idris e poi con la satrapia di Gheddafi, per finire con l’attuale e strisciante guerra civile. Certo non per questo si pensa di rivalutare il colonialismo o di denigrare la decolonizzazione. Va però riconosciuto – anche alla luce di quanto avviene oggi, in Italia e in Europa – che Balbo seppe intuire con grande anticipo, e spesso risolvere con altrettanto grande sensibilità, per i tempi, i problemi che sarebbero sorti nelle società multirazziali, multiculturali, multireligiose. Modernizzatore e innovatore, fascista passato a un liberalismo autoritario, unico fra i gerarchi che preferiva gli Stati Uniti alla Germania, o alla Francia, o alla Gran Bretagna, e unico a opporsi concretamente alle leggi razziali, tutto ciò non basta a mettere Balbo nel Pantheon dei grandi italiani del Novecento, zavorrato com’è dalla responsabilità di avere ‘inventato’, ovvero organizzato, lo squadrismo fascista e di avere contribuito più di tutti a portare Mussolini al potere. Ma qui si pretende soltanto di dare a Balbo quel che è di Balbo.”
(Giordano Bruno Guerri)
Nessun commento:
Posta un commento