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mercoledì 22 agosto 2012
Liane de Pougy. Cortigiana, principessa, santa
Jean Chalon, "Liane de Pougy. Cortigiana, principessa e santa" (Nutrimenti, pagg. 336, euro 19)
La biografia di Liane de Pougy (1869-1950, nome d'arte di Anne-Marie Chassaigne), "la donna più bella del XIX secolo" secondo Edmond de Goncourt, la donna che ispirò Proust per tratteggiare la figura di Odette de Crécy nella Recherche.
Nata in una famiglia di militari e educata in convento, a sedici anni viene data in sposa al sottotenente di vascello Armand Pourpe, a cui dà un figlio (Marc, che morirà durante la Prima Guerra Mondiale).
A diciotto anni fugge a Parigi e divorzia. Ingaggiata alle Folies Bergère (il celebre teatro di varietà inaugurato proprio nell'anno di nascita di Liane de Pougy, il 1869), inizia la sua carriera di ballerina, cortigiana, prostituta e protagonista per eccellenza della Belle Epoque e del demi-monde parigino dell'epoca.
Dichiaratamente bisessuale, viene mantenuta da amanti di entrambi i sessi, tra cui la poetessa e femminista americana Natalie Clifford Barney, che l'aveva avvicinata e sedotta introducendosi nella sua casa travestita da paggio (questa lunga esperienza lesbica viene raccontata da Liane in un romanzo, "Idillio saffico", pubblicato nel 1901).
Nel 1910 diventa principessa sposando il principe rumeno Georges Ghika, a cui resterà legata - tra tradimenti e alti e bassi vari - fino alla morte di lui (1945).
Dagli anni '30 Liane si è riavvicinata sempre di più alla religione, pentendosi della vita dissoluta che ha condotto per decenni, e dopo la morte del marito diventa suora, entrando come novizia nel Terzo Ordine di san Domenico e lavorando in un orfanatrofio per disabili di Grenoble. Muore in Svizzera, a Losanna, nel 1950.
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