Libreria Torriani di Luigi Torriani (foto di Nicola Vicini)

Libreria Torriani di Luigi Torriani (foto di Nicola Vicini)

mercoledì 29 agosto 2012

Monte Disgrazia. Picco Glorioso




Miotti Giuseppe, Comi Michele (a cura di), "Monte Disgrazia. Picco Glorioso. 150 anni di storia" (editore Bellavite, pagg. 218, rilegato, immagini, euro 28)

Monografia ricchissima di fotografie e stampe d'epoca che racconta  la geografia, la geologia e la storia del Monte Disgrazia, a partire dal 1862, quando una cordata inglese raggiunge per la prima volta la vetta.

"Centocinquant'anni or sono quattro sudditi della Regina Vittoria capitarono in Valtellina: fra i loro scopi il tentativo di dare la scalata a un misterioso picco, intravisto dalle creste del Bernina qualche tempo prima da alcuni connazionali. Il picco misterioso era il Monte Disgrazia. Dal 1786, data della prima salita al Monte Bianco, dapprima sporadicamente e poi con una frequenza sempre maggiore, una dopo l'altra, moltissime vette alpine erano state scalate; e a metà del XIX secolo l'alpinismo era ufficialmente diventato una delle attività più apprezzate dagli avventurosi rappresentanti dei ceti più colti e ricchi d'Europa. A spiccare su tutti nella pioneristica attività fu in particolare un gruppo di gentiluomini inglesi che, in poco più di cinquant'anni, trasformò le Alpi in terreno di azione e di studio, conquistando quasi tutte le cime più importanti. Membri della ricca borghesia, questi personaggi erano riuniti in una sorta di sodalizio (ufficializzato dal 1857) appoggiato dall'élite culturale britannica: del gruppo facevano parte letterati, artisti, filosofi e uomini di Chiesa. A essi dobbiamo non solo l'affermarsi dell'alpinismo come attività di studio e di svago, ma anche la conseguente nascita del turismo alpino. Molte località oggi importanti e alla moda come Chamonix, Grindelwald, Zermatt e Pontresina, devono le loro fortune a questi audaci esploratori , che ne fecero la base per le loro esplorazioni e le resero celebri nei loro racconti"

Nessun commento:

Posta un commento