Libreria Torriani di Luigi Torriani (foto di Nicola Vicini)

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venerdì 14 settembre 2012

Peter Nadas / Ferenc Körmendi




Péter Nadas, "Libro di memorie" (Dalai editore, pagg. 770, rilegato, euro 24)
Ferenc Körmendi, "Incontrarsi e dirsi addio" (Bompiani, pagg. 308, euro 18,50)

Péter Nadas (1942- ) e Ferenc Körmendi (1900-1972) sono considerati i due maggiori scrittori ungheresi del '900.


Il "Libro di memorie" di Péter Nadas è un testo del 1986 che esce ora per la prima volta in traduzione italiana. "Incontrarsi e dirsi addio" di Ferenc Körmendi è un romanzo del 1937, tradotto già all'epoca in italiano da Silvino Gigante e ora riproposto da Bompiani.

KORMENDI, INCONTRARSI E DIRSI ADDIO
Capri, anni Trenta. Uno scrittore disilluso e scontento di sé arriva a Capri in un giorno di pioggia e si stabilisce in una piccola pensione, scelta a caso tra le molte dell’isola, gestita da una famiglia molto singolare, su cui aleggia un’aria di mistero e di fascino. Il padrone, un anziano signore con una moglie giovanissima, Annetta, è una sorta di filosofo che conosce “il senso segreto della vita” e che emana uno strano magnetismo, al quale tutti gli ospiti della pensione soccombono. L’incontro dello scrittore con Annetta, che subito gli appare come la donna del destino, lo coinvolgerà nell’eterno gioco del cedere e del negare, della passione e delle sue chimere


NADAS, LIBRO DI MEMORIE
La storia si apre su un drammaturgo ungherese lasciato nell'anonimato, che ricordando il suo soggiorno a Berlino Est negli anni Settanta ci racconta, con attenzione ipnotica al dettaglio, il triangolo amoroso in cui viene coinvolto da Thea, matura e affascinante attrice, e Melchior, un giovane poeta. Fino a quando Melchior fugge a Ovest e lui, sopraffatto da una crisi, ritorna a Budapest e tenta di riprendere in mano il suo destino, scrivendo un romanzo di esasperata sensualità sulla vita dissoluta di uno scrittore tedesco di fine Ottocento. Al racconto frammentato di questo personaggio della sua fantasia, fa da contraltare la rievocazione della tormentata adolescenza del narratore principale durante il periodo successivo alla rivolta ungherese del '56, segnata dalla morte della madre, dall'ambiguità tanto politica quanto sessuale del padre, da un amore acerbo e tempestoso. Sarà la voce di Krisztiàn, un compagno di scuola del protagonista, a trovare le sue memorie e a riannodare i fili di un'identità in cerca di se stessa tra i ricordi. Attraverso continui rimandi tra i personaggi e le epoche storiche, in questo grande capolavoro del Novecento Peter Nàdas racconta con emozione il passaggio, spesso traumatico, dall'infanzia all'età adulta, il gioco dei sentimenti, il sesso e la creazione artistica, privilegiando sempre e nonostante tutto i comportamenti umani: di quegli individui che hanno dovuto vivere e amare sotto un regime totalitario.

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