Libreria Torriani di Luigi Torriani (foto di Nicola Vicini)

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martedì 10 aprile 2012

La caduta di 'Stalingrado'. Il Sistema Sesto San Giovanni


Luca Martinelli, "La caduta di Stalingrado" (editore Castelvecchi, pagg. 192, euro 14).


La Stalingrado del titolo è Sesto San Giovanni, "la Stalingrado d'Italia", città amministrata ininterrottamente dalla Sinistra dal 1948 ad oggi. Il giornalista Luca Martinelli ("Altraeconomia") spiega come funzionava il "sistema Sesto", sulla base di quanto è emerso e sta emergendo dalle indagini della Procura di Monza. Il (presunto) giro di tangenti sulla riqualificazione delle aree ex Falck e Marelli, il giro di soldi e favori agli amici e alle Cooperative rosse, le relazioni decisamente poco trasparenti tra politici, banchieri e immobiliaristi, i rapporti con Corrado Passera e Banca Intesa, la gestione della Serravalle e quindi delle infrastrutture da realizzare in vista di Expo 2015 (Pedemontana, BreBeMi e Tangenziale Est esterna di Milano).


"Sesto San Giovanni, storico feudo della Sinistra, è uno spaccato del Paese che cambia. Quella che veniva definita la 'Stalingrado d'Italia' vive la trasformazione da 'città delle fabbriche' a 'città delle case'. Un percorso in alcuni casi poco limpido, come dimostra la vicenda del recupero dell'area ex Falck - la più grande zona industriale dismessa d'Europa - su cui la Procura di Monza ha aperto un'inchiesta per un giro di presunte tangenti. Un 'sistema' che coinvolgerebbe anche l'esponente del Partito Democratico Filippo Penati, già presidente della Provincia di Milano ed ex capo della segreteria di Pier Luigi Bersani. L'intervento di riqualificazione della vecchia area vale oltre 3,5 miliardi. Un volume d'affari spropositato, che coinvolge un grande numero di attori tra cui le più importanti banche del Paese. Il legame tra politica e finanza, secondo la stessa inchiesta, si allarga anche alla gestione della Serravalle, la società controllata dalla Provincia di Milano, perno centrale delle nuove autostrade da realizzare in vista dell'Expo 2015, che costeranno dieci miliardi di euro. Un quadro inquietante che lascia intravedere la proliferazione di un vero e proprio 'sistema' che investe l'Italia intera".

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