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Libreria Torriani di Luigi Torriani (foto di Nicola Vicini)
sabato 7 aprile 2012
Pippo vola sulla città. I bombardamenti su Milano tra il 1940 e il 1945
Antonio Quatela, "Pippo vola sulla città. Ricordi e testimonianze di bambini e ragazzi milanesi tra fascismo, guerra e Resistenza" (Mursia, pagg. 186, immagini, euro 14).
"Pippo" era il nome con cui venivano chiamati i cacciabombardieri che colpivano il nord Italia nelle ultime fasi della seconda guerra mondiale. I "Pippo" erano aerei da caccia notturna che colpivano in volo radente e durante la notte, sganciando bombe o mitragliando. Questo libro appena edito da Mursia è una raccolta di racconti e testimonianze di cittadini milanesi - allora bambini, oggi anziani - sui bombardamenti aerei che colpirono Milano tra il giugno del 1940 e l'aprile del 1945.
"Pippo scorrazzava impunemente di notte sulla città, sembrava imprendibile e non ti faceva dormire. Aveva un nomignolo simpatico e affettuoso, ma seminava morte come gli altri aerei senza nome"
"Tra il giugno del 1940 e l'aprile del 1945 Milano fu pesantemente colpita dai bombardamenti aerei e tutti i cittadini impararono a riconoscere Pippo, il piccolo cacciabombardiere che sganciava i suoi confetti di morte quasi ogni notte. Ma nelle vie devastate dalle macerie continuarono a giocare i bambini, che invadevano strade e prati di periferia per una partita a pallone o per fare il bagno in qualche tratto dei Navigli. Cresciuti come figli della lupa o balilla, hanno imparato a 'credere, obbedire, combattere', tra inni, alzabandiera ed esercitazioni ginniche. Provengono da contesti molto diversi, da case di ringhiera o da quartieri borghesi, da famiglie fasciste deluse dal corso degli eventi o legate alla Resistenza, ma nella loro memoria sono impressi in modo indelebile gli stessi ricordi: il suono della sirena e il rumore assordante degli aerei, le notti nei rifugi, i rastrellamenti che si portavano via il vicino di casa o il parente che non tornerà più, le file per il pane nero, la magrezza dei grandi, e infine i carri degli americani e dei partigiani che festeggiano la Liberazione"
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