Libreria Torriani di Luigi Torriani (foto di Nicola Vicini)

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giovedì 1 maggio 2014

Bernard Malamud - L'uomo di Kiev



BERNARD MALAMUD, "L'uomo di Kiev" (NUOVA EDIZIONE, Minimum fax, prefazione di Alessandro Piperno, pagg. 405)

Pubblicato per la prima volta nel 1966 e premiato con il Pulitzer e il National Book Award, "L’uomo di Kiev" non è soltanto una vigorosa denuncia del razzismo e della violenza del potere, ma un apologo universale sulla condizione umana: sulla nostra solitudine, le nostre paure irrazionali, il nostro incoercibile desiderio di giustizia.

Basato su una vicenda realmente accaduta, "L’uomo di Kiev" è la storia di uno sconcertante caso giudiziario. È il 1911 e la Russia zarista è attraversata da frequenti scoppi di violenza antisemita. Yakov Bok è un ebreo che si guadagna da vivere come tuttofare; lasciato dalla moglie, cerca fortuna nella città di Kiev dove, spacciandosi per gentile, riesce a farsi assumere come sorvegliante in una fabbrica di mattoni. Ma quando accanto alla fabbrica viene ritrovato il cadavere di un bambino, si diffonde la voce che si tratti di un delitto perpetrato dagli ebrei a scopi rituali e scatta la ricerca del capro espiatorio: tradito da false testimonianze e incastrato dalla polizia, Yakov viene accusato del crimine. Rinchiuso in carcere senza processo, umiliato, abbandonato da tutti, l’uomo non smetterà di lottare con tutte le sue forze per difendere la propria innocenza...

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