François Boespflug, "Le immagini di Dio. Una storia dell'Eterno nell'arte" (Einaudi, pagg. 586, rilegato, euro 95)
Dio è considerato trascendente e concettualmente irrappresentabile: è un punto sul quale i tre monoteismi detti abramici concordano. Molte culture l'hanno però 'avvicinato' e reso visibile nei secoli attraverso innumerevoli immagini, disegni, dipinti, sculture. Alcune immagini sono risultate effimere, altre hanno avuto un successo duraturo, alcune sono state ritenute legittime, altre fraudolente e blasfeme. Tutte queste immagini hanno plasmato nei secoli il nostro immaginario, ma molte sono da tempo cadute nell'oblio. Lo storico François Boespflug (Università di Strasburgo) racconta questa avventura iconografica avvincente e poco conosciuta, a partire dall'antichità fino ai giorni nostri: la raffigurazione degli dei nel mondo antico; il peso del decalogo: Israele antico, ebraismo postbiblico e Islam; l'eredità ebraica del primo Cristianesimo I-III secolo; Dio nell'arte paleocristiana VI-VII secolo; la vittoria delle icone e la ragion di Chiesa VII-VIII secolo; la fede visionaria, Dio nell'arte cristiana d'Oriente dal IX al XII secolo; maestà e libertà, Dio nell'arte d'Occidente dal IX al XII secolo; trinità europee XIII e XIV secolo; Dio patetico e famigliare, le audacie del XV secolo; la figura di un Dio in discussione, 1510-1680; un soggetto in declino, dal secolo dei Lumi al 1860; eclissi del Padre e trionfo del Crocifisso, il 'grande XX secolo' 1860-2000; inculturazione e mondializzazione, il Dio cristiano fuori d'Europa XVI-XXI secolo.
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