Emanuel Swedenborg, "Del cielo e delle sue maraviglie e dell'inferno secondo quel che si è udito e veduto" (La Vita Felice, pagg. 584, introduzione di Armando Torno)
Teologo, mistico e visionario che asseriva di comunicare con gli angeli, gli spiriti e le anime dei morti (e ne riportava i messaggi nelle sue opere), ma anche autore di opere di chimica, anatomia e matematica, lo svedese Emanuel Swedenborg (1688-1772) è noto agli studenti di filosofia perché viene nominato in tutti i manuali nelle pagine su Kant, che su Swedenborg scrisse il saggio "I sogni di un visionario spiegati coi sogni della metafisica" (1776, oggi in catalogo per Rizzoli-Bur).
Questo ampio volume con note e introduzione di Armando Torno proposto ora dall'editore La Vita Felice è l'occasione per leggere direttamente i suoi scritti.
"Swedenborg riuscì a influenzare a fondo il romanticismo tedesco. (...). Goethe parlò di Swedenborg come di un suo 'amore segreto'. Anche Kant- come fa notare Bertrand Russell nella sua Storia della Filosofia Occidentale - riteneva Swedenborg tutt'altro che uno sprovveduto. (...) Ma tracce di lettura della vasta opera di Swedenborg si ritrovano anche in Schelling, in Baader, in Hegel. La sua influenza si distribuirà un po' ovunque, fino a influenzare e affascinare protagonisti della cultura letteraria quali Emerson, Balzac, Strindberg.
Swedenborg fa poi parte a buon diritto della storia delle religioni, per l'influenza che esercitò la sua radicale reinterpretazione delle Scritture, ma anche per l'attività di veggente, profeta e per l'annuncio di un novello cristianesimo e di una 'Nuova Chiesa'. Anche se non diede vita, durante la sua esistenza, ad alcuna organizzazione religiosa, dopo la sua morte si formarono delle comunità che ancora oggi continuano nel mondo e contano circa cinquantamila adepti"
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