Stefan Zweig, "Dickens" (Elliot, pagg. 54)
È difficile comprendere pienamente cosa Charles Dickens abbia rappresentato per i suoi contemporanei. Forse solo un autentico "old Dickensian" poteva sapere con quale trepidazione gli inglesi aspettassero i fascicoli azzurri con le nuove puntate del "Circolo Picwick". Basti pensare che la prima uscita fu stampata in quattrocento esemplari, la quindicesima in quarantamila. Quando Dickens lo lesse in pubblico, l'Inghilterra andò in delirio e le sale furono prese d'assalto. "L'effetto di un fenomeno letterario di tali proporzioni, sia dal punto di vista della diffusione che del coinvolgimento emotivo esercitato sul pubblico" scrive Zweig "può realizzarsi solo in concomitanza della presenza di due elementi per lo più divergenti: la presenza di uno spirito geniale che riesca a inserirsi nella tradizione di un'epoca".
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