Paolo D'Angelo, "ARS EST CELARE ARTEM. DA ARISTOTELE A DUCHAMP" (NUOVA EDIZIONE, Qoodlibet, pagg. 175)
La miglior retorica è quella che non si nota. Se chi ci ascolta si accorge che stiamo usando degli artifici, l’effetto è compromesso.
Gli avvocati di una volta lo sapevano: guai a farsi sospettare esperti, guai a far trasparire le proprie capacità. Non per nulla l’idea che la vera arte consista nel nasconder l’arte è stata teorizzata per la prima volta nella retorica classica, da Aristotele a Cicerone. Ma, a partire da qui, questo curioso paradosso compie una carriera inaspettata, proliferando nei campi più disparati: dalla cosmetica alla politica, dall’arte del tiro con l’arco a quella del giardino, dal galateo all’abbigliamento, senza dimenticare naturalmente le arti nel senso consueto della parola, dalla pittura alla musica, dalla danza alla poesia.
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