NIALL FERGUSON, "IL GRIDO DEI MORTI. LA PRIMA GUERRA MONDIALE: IL PIU' ATROCE CONFLITTO DI OGNI TEMPO" (NUOVA EDIZIONE, Mondadori, immagini, pagg. 596)
Porta d'accesso al "secolo breve", guerra che avrebbe dovuto porre fine a tutte le guerre, "inutile strage": il primo conflitto mondiale fu una tragedia che costò la vita a oltre nove milioni di persone e inferse all'Europa della Belle Époque una ferita profonda che ne trasfigurò per sempre il ruolo sul palcoscenico della storia mondiale.
Davvero il Reich tedesco rappresentava una minaccia per l'ordine e la stabilità dell'Europa? Davvero si trattò di un conflitto inevitabile? E' vero che l'opinione pubblica accolse la guerra con entusiasmo, come spesso è stato scritto? E quale peso ebbe la propaganda nei paesi belligeranti? Se le condizioni di vita nelle trincee erano così spaventose, se le armi impiegate erano così micidiali, perché gli uomini continuarono a combattere e non disertarono o non si ammutinarono? Chi vinse la pace, o meglio, a chi toccò di pagare il prezzo della guerra?
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