Il vaticanista Aldo Maria Valli ci accompagna in un viaggio nella Città del Vaticano, tra aneddoti, curiosità e informazioni minute spesso decisamente poco note. Il garage del papa, l'appartamento pontificio, la mensa e la cucina, la farmacia vaticana, il supermercato, la fattoria di Castel Gandolfo, le ricerche sugli extraterrestri degli astronomi dell'Osservatorio vaticano, gli "urtisti" (sono gli ambulanti che vendono rosari e ricordi per turisti davanti a piazza San Pietro), stemmi, simboli, giustizia e amministrazione della Città del Vaticano, la Rota, la Segnatura, la Penitenzieria e gli altri uffici e Consigli della Curia, la sala stampa, la radio, il giornale, il web, la filmoteca, le poste, la stazione. Chiude il libro "Un giorno con Benedetto", ricostruzione della giornata tipo del papa.
"All'ingresso di porta Sant'Anna, subito dopo il controllo della gendarmeria, sulla destra, cè un bancomat dello Ior. Si trova in una nicchia ricavata nel muro e, apparentemente, è come tutti i bancomat di questo mondo. Se però vi avvicinate (e siete in compagnia di chi dispone dell'apposita tessera) scoprite che ha una particolarità. Le istruzioni (...) sono fornite anche nella lingua dei padri. «Carus expectatusque venisti» dice la videata introduttiva: in pratica, «benvenuto». Dopo di che, ecco l'indicazione operativa: «Inserito scidulam quaeso ut faciundam cognoscas rationem», che sarebbe come dire «inserisci per favore la scheda, per accedere alle operazioni consentite». I latinisti hanno un po' arricciato il naso, perché secondo loro l'adattamento è stato un po troppo disinvolto, ma bisogna ammettere che non è facile tradurre in una lingua antica concetti moderni.E una volta inserita la scidula che succede? Quattro le opzioni: «deductio ex pecunia» (prelievo), «rationum aexequatio» (saldo), «negotium argentarium» (movimenti) e «retrahe scidulam deposita» (ritirare la tessera). L'unico problema è che se scegliete la prima opzione dopo pochi secondi il bancomat sputerà fuori comunissimi euro e non preziose monete romane doro e d'argento...".
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