William Blacker, "Lungo la via incantata. Viaggi in Transilvania" (Adelphi, pagg. 346, immagini, euro 23)
Vita di un aristocratico inglese tra i rom della Transilvania. William Blacker (1962), nato in una ricca famiglia britannica, nipote del Blacker che aveva scalato l'Everest nel 1933, dopo la caduta del Muro visita la Transilvania e decide di restarci, vivendo lì per anni adottato da una coppia di contadini. Oggi vive tra Romania, Inghilterra e Toscana, ed è uno dei maggiori conoscitori della Romania e delle tradizioni rom. "Lungo la via incantata" è il racconto della sua esperienza pluriennale nei più remoti territori rumeni.
"Per William Blacker la Transilvania sembra essere non la meta di un viaggio, quanto piuttosto uno stato della mente, o degli occhi. Blacker la visita quasi per caso poco dopo la caduta del Muro e, incantato da tutto ciò che vede, decide di stabilirsi nel suo distretto più remoto, il Maramureş, adeguandosi a uno stile di vita immutato da secoli. Ma il demone dell'irrequietezza lo attrae presto più a sud, dove le montagne digradano nelle colline della Terra dei Sassoni. Qui Blacker trova un mondo completamente diverso, e assai più movimentato. I lindi e inappuntabili sassoni sono in gran parte emigrati in Germania, e nelle loro case si è insediato il popolo degli zingari, la cui capacità di inventare storie, per poi impersonarle, colpisce almeno quanto l'incapacità di districarsene. Da qui in poi – da quando cioè nella vita di Blacker entrano Natalia (è lei la donna dell'immagine di copertina) e Marishka, due sorelle diversissime, e ugualmente indimenticabili – quella che era cominciata come una serena elegia su un'Europa scomparsa si trasforma in una rapsodia zigana"
Qui una videointervista all'autore raccolta dalla Radiotelevisione Svizzera al Salone del libro di Torino, dove Blacker è stato ospite domenica 13 maggio:
http://retedue.rsi.ch/home/ networks/retedue/ FestivalLetterari/ salonedellibrotorino/2012/05/ 13/ william-blacker.html?selectedVi deo=0#Video
"Per William Blacker la Transilvania sembra essere non la meta di un viaggio, quanto piuttosto uno stato della mente, o degli occhi. Blacker la visita quasi per caso poco dopo la caduta del Muro e, incantato da tutto ciò che vede, decide di stabilirsi nel suo distretto più remoto, il Maramureş, adeguandosi a uno stile di vita immutato da secoli. Ma il demone dell'irrequietezza lo attrae presto più a sud, dove le montagne digradano nelle colline della Terra dei Sassoni. Qui Blacker trova un mondo completamente diverso, e assai più movimentato. I lindi e inappuntabili sassoni sono in gran parte emigrati in Germania, e nelle loro case si è insediato il popolo degli zingari, la cui capacità di inventare storie, per poi impersonarle, colpisce almeno quanto l'incapacità di districarsene. Da qui in poi – da quando cioè nella vita di Blacker entrano Natalia (è lei la donna dell'immagine di copertina) e Marishka, due sorelle diversissime, e ugualmente indimenticabili – quella che era cominciata come una serena elegia su un'Europa scomparsa si trasforma in una rapsodia zigana"
Qui una videointervista all'autore raccolta dalla Radiotelevisione Svizzera al Salone del libro di Torino, dove Blacker è stato ospite domenica 13 maggio:
http://retedue.rsi.ch/home/ networks/retedue/ FestivalLetterari/ salonedellibrotorino/2012/05/ 13/ william-blacker.html?selectedVi deo=0#Video
http://retedue.rsi.ch/home/
Nessun commento:
Posta un commento