Libreria Torriani di Luigi Torriani (foto di Nicola Vicini)

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giovedì 7 giugno 2012

Un sogno di libertà. Napoli 1585-1648



Rosario Villari, "Un sogno di libertà. Napoli nel declino di un impero 1585-1648" (Mondadori, pagg. 726, rilegato, euro 24)


Lo storico Rosario Villari (1925), professore emerito all'Università La Sapienza di Roma, accademico dei Lincei, uno dei maggiori studiosi al mondo dell'età barocca e delle vicende europee del XVII secolo, pubblicò per Laterza nell'ormai lontano 1967 un testo diventato poi il grande classico di riferimento per tutti gli studi sull'Europa del Seicento: "La rivolta antispagnola a Napoli. Le origini (1585-1647)". Il suo lavoro sulla storia dell'Italia meridionale tra il '500 e il '600 è proseguito negli anni, con una serie di pubblicazioni come "L'uomo barocco" e "Elogio della dissimulazione. La lotta politica nel '600" (disponibili in libreria), e culmina oggi - dopo quarantacinque anni - con questa versione ampliata, monumentale e definitiva de "La rivolta antispagnola" (ai sei capitoli di allora se ne sono aggiunti altri dodici). Il testo più completo mai scritto sul Regno di Napoli all'ombra della monarchia spagnola.


"Il sessantennio di storia dell'Italia meridionale che va dal 1585 (rivolta popolare e uccisione dell'Eletto del popolo Giovanni Vincenzo Starace) al 1648 (breve esperienza repubblicana dopo la rivoluzione di Giulio Genoino e di Masaniello) costituisce la fase in cui non solo furono più intensi i contrasti interni e le tensioni con il governo centrale di Madrid, le spinte eversive e il banditismo, ma prese corpo anche un grandioso 'sogno di libertà', frutto delle forze più vive e creative della società. (...) Innumerevoli furono gli artefici e le guide dei movimenti riformatori e rivoluzionari napoletani: singoli individui, gruppi sociali, intere comunità, dai villaggi più sperduti alla capitale, si collegarono idealmente, nel vortice della guerra dei Trent'anni, con le rivoluzioni di altre province della monarchia spagnola, l'Olanda, la Catalogna, il Portogallo.(...) I fatti, i personaggi (viceré, ministri, baroni, rappresentanti della municipalità, intellettuali, capipopolo, popolani), gli assetti istituzionali, i conflitti politici e sociali, gli intrighi e i complotti, gli efferati rituali della rivolta e della repressione, le ondate di furore popolare dettate dall'incontenibile pressione fiscale sulle finanze del Regno e dall'inerzia governativa di fronte alle violenze e agli abusi del baronaggio, sono ricostruiti nel dettaglio da Rosario Villari"


(la sovraccoperta non è sporca, è fatta così)

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