Libreria Torriani di Luigi Torriani (foto di Nicola Vicini)

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giovedì 17 luglio 2014

Vittorio Sermonti - Le Metamorfosi di Ovidio



VITTORIO SERMONTI, "Le Metamorfosi di Ovidio" (Rizzoli, testo italiano e latino, pagg. 846)

"Che cos’hanno da dire all’uomo del ventunesimo secolo le storie di Narciso che si consuma nell’amore di sé, di Aracne ragnificata per la propria superbia, di Dafne trasformata in alloro per sottrarsi alle brame di Apollo, di Mirra innamorata di suo padre e Bìblide di suo fratello, di Progne e di Medea che, assetate di vendetta, si fanno assassine dei propri figli? Perché dovrebbero interessargli «due alluvioni universali, una trentina di stupri e quasi altrettanti stupri mancati, più di un caso di transessualità, tre incesti e due tentati incesti, circa sedici fiumi innamorati, quattro isole e otto cani che cominciano con la lettera ‘L’... per non dire delle centinaia di alberificazioni, uccellificazioni, pietrificazioni, stellificazioni che si tamponano, si abbinano, si contaminano, si mescolano, si inquinano senza pudore» nelle Metamorfosi di Ovidio?

Per rispondersi, l’uomo del ventunesimo secolo farà bene a sgranare gli occhi su questo libro e affacciarsi su una incredibile raffica di mutazioni, «scandite da scarti di timbro, aritmie, modulazioni, tracciate talora da un’ironia micidiale, sull’orlo talora del gossip; dove però ad ogni passo può spalancarsi il crepaccio della tragedia». Se saprà riconoscersi nel «delicato nonsenso» di essere sempre chi è diventando continuamente un altro, e nel suo segreto bisogno di incantesimi e di mostri, si potrà permettere l’indecentissima libertà di perdersi fra i dodicimila esametri di questo libro supremo, lasciandosi accompagnare dalla traduzione elegante e spericolata di Vittorio Sermonti, che non si vergogna certo di usare la lingua con cui pensiamo e parliamo noi italiani del ventunesimo secolo"

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