Libreria Torriani di Luigi Torriani (foto di Nicola Vicini)

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mercoledì 19 novembre 2014

Ravasi - Le meraviglie dei Musei Vaticani



GIANFRANCO RAVASI, "LE MERAVIGLIE DEI MUSEI VATICANI" (Mondadori, immagini, pagg. 308)

«Una vera e propria oasi di bellezza e di luce che emoziona tutti coloro che vi si accostano provenendo da ogni regione della terra»: sono i Musei Vaticani, uno scrigno di inestimabili tesori artistici nello Stato più piccolo del mondo. A condurci in questa ideale visita tra le sterminate collezioni e gli splendidi edifici che le ospitano, frutto del mecenatismo di vari pontefici, è un accompagnatore d'eccezione: il cardinale Gianfranco Ravasi. 

In queste sale, dove si incontrano «bellezza e verità, estetica e trascendenza, immagine e mistero, realtà e simbolo», confluiscono come in un immenso oceano innumerevoli fiumi. Dalle lontananze misteriose dell'arte egizia alle grandi sculture dell'antichità classica, come il Laocoonte, dai sarcofagi etruschi a quelli romani e paleocristiani, alle originali testimonianze di terre e civiltà remote, come un insolito crocifisso eschimese, una singolare statua precolombiana del «serpente piumato», il dio Quetzalcóatl, o una piroga cerimoniale di un'isola delle Salomone. Si arriva così al cuore delle raccolte, rappresentato dalla Pinacoteca Vaticana e da quella «sequenza di vere e proprie epifanie di arte e fede» che sono gli appartamenti papali e le cappelle. Qui dominano i giganti della pittura italiana: dal Giotto del Trittico Stefaneschi al Caravaggio della drammatica Deposizione, passando per i maestri del Rinascimento, il Raffaello della Scuola di Atene e di altri capolavori, il Leonardo del San Girolamo, una tavola dalle vicende rocambolesche, il Michelangelo degli affreschi sublimi, insieme ad altre figure di primo piano, come Pinturicchio, Botticelli, Beato Angelico, Ghirlandaio, Perugino. Sorprendente è anche la Collezione di Arte Contemporanea: da Van Gogh, autore di una struggente Pietà, a Matisse, con i progetti per la decorazione della Cappella del Rosario di Vence, un'opera legata a un'intensa corrispondenza spirituale del pittore con una suora; da Manzù, con la sua mistica Cappella della Pace, all'inconfondibile Chagall, con la delicata poesia del suo Cristo e il pittore. Dopo aver attraversato e fatto dialogare tra loro epoche, continenti, culture, fedi, stili, il percorso giunge alla sua ultima tappa, davanti al Giudizio Universale, nella Cappella Sistina, dove «si approda alla fine e al fine del mondo e della storia». La solenne e folgorante conclusione di un viaggio contrassegnato, come afferma l'autore citando dei versi di Mario Luzi, da «immagini irrevocabili per intensità e bellezza», accomunate da quella tensione «all'Oltre e all'Altro», da quella vocazione a esprimere l'Invisibile che sono la sostanza stessa dell'arte.

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