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Libreria Torriani di Luigi Torriani (foto di Nicola Vicini)
giovedì 5 luglio 2012
Geopolitica dell'acqua
Giancarlo Elia Valori, "Geopolitica dell'acqua. La corsa all'oro del nuovo millennio" (Rizzoli, pagg. 254, rilegato, euro 19)
Già oggi oltre un miliardo di persone non ha accesso all'acqua potabile, e nel 2030 -se il consumo crescerà ai ritmi odierni - la disponibilità di acqua sarà inferiore del 40% rispetto alla domanda. La lotta per reperire e per gestire le risorse idriche potrebbe essere il più grande tema della politica internazionale dei prossimi anni. In questo saggio il professor Valori (dirigente d'azienda e docente universitario a New York e a Gerusalemme) racconta la situazione attuale della questione idrica nei diversi Paesi e nelle diverse aree del mondo e prova a ipotizzare posibili scenari futuri.
"Se nelle prime due rivoluzioni industriali le materie prime interessate non riguardavano direttamente la sopravvivenza della popolazione, oggi l'economia globale sembra muoversi verso una commodification, una 'trasformazione in merce' di tutto ciò che serve direttamente alla vita umana. Se infatti l'incremento del valore diminuisce tendenzialmente per i beni che si può fare a meno di acquistare, dato che sono ormai largamente diffusi in tutto il 'Primo mondo' e hanno un costo di produzione difficilmente comprimibile oltre l'attuale limite - stiamo parlando di manufatti delle prime due rivoluzioni industriali -, oggi il capitale globale si rivolge alle materie prime essenziali e universali: l'acqua, il cibo, la terra per produrlo, l'aria, la gestione dei rifiuti, i farmaci di base, tra poco l'universo della produzione animale e, quindi, umana. Un 'quarto capitalismo' che elimina il rapporto con la politica, anzi la 'cannibalizza' con i suoi prodotti e i suoi stili di comunicazione, produce alta tecnologia a basso costo per il Primo mondo (e qui c'è anche il problema del super cheap labour) e commercializza a livello globale ciò che prima era del tutto 'fuori mercato', com'è accaduto per le terre comunali all'inizio del capitalismo agrario britannico. E l'acqua è l'asset primario di questo nuovo processo produttivo-finanziario globale"
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