Libreria Torriani di Luigi Torriani (foto di Nicola Vicini)

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giovedì 26 luglio 2012

Piperno. Contro la memoria, Proust antiebreo




"Proust fu il paladino di quei giovani letterati ebrei che alla fine del diciannovesimo secolo scelsero di ripudiare la propria origine. Ma dietro l'apparente antisemitismo si nascondeva una crudele ricerca di autenticità e verità. Ansia di piacere, di essere bene accolti, di promuoversi socialmente utilizzando tutti gli strumenti della seduzione costituiscono il marchio del vizio congenito che rende insopportabili gli ebrei agli occhi di Proust; vizio da cui egli stesso vuole emendarsi"



Alessandro Piperno, "Contro la memoria" (Fandango, pagg. 272, euro 16)


Alessandro Piperno (1972, ), fresco vincitore del Premio Strega con l'ottimo "Inseparabili" (seconda parte del dittico "Il fuoco amico dei ricordi": "Persecuzione", euro 10,50, e "Inseparabili", euro 20, entrambi disponibili in libreria), oltre che romanziere è professore di Letteratura francese all'Università di Tor Vergata. E' figlio di padre ebreo e madre cattolica, e da sempre grande appassionato di Marcel Proust. Nel 2000, cinque anni prima di sfondare come romanziere con il romanzo "Con le peggiori intenzioni" (disponibile in libreria, euro 9,50), pubblicò per Franco Angeli il saggio "Proust antiebreo" sulla questione dell'antigiudaismo nell'opera proustiana (Proust stesso era in parte ebreo per discendenza materna). A distanza di dodici anni "Contro la memoria" riprende e amplia il saggio "Proust antiebreo"

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