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martedì 3 luglio 2012
Gli autonauti della cosmostrada
"Dedichiamo questa spedizione e la sua cronaca a tutti gli svitati del mondo, specialmente a quel gentiluomo inglese di cui non ricordiamo il nome e che nel diciottesimo secolo percorse la distanza da Londra a Edimburgo camminando all'indietro e intonando inni anabattisti"
Julio Cortázar e Carol Dunlop, "Gli autonauti della cosmostrada. Ovvero un viaggio atemporale Parigi-Marsiglia" (Einaudi, pagg. 374, rilegato, immagini, euro 21)
Julio Cortázar (1914-1984) è un importante scrittore argentino naturalizzato francese, sepolto a Parigi nel cimitero di Montparnasse, amato da Borges e da Neruda (quest'ultimo, tra l'altro, ha scritto: "chi non legge Cortázar è spacciato. Non leggerlo è una malattia molto seria e invisibile, che col tempo può avere conseguenze terribili"). Carol Dunlop (1946-1982), scrittrice e fotografa, è la moglie di Cortázar.
Siamo nel mese di maggio del 1982. Cortázar e la moglie (sposati da soli tre anni) sanno entrambi di essere gravemente malati (lei morirà alla fine dello stesso 1982, Cortázar due anni dopo). Ma hanno in mente un'ultima sfida, un ultimo viaggio - "tra il folle e il surreale" - da compiere insieme prima di morire: percorrere i circa ottocento chilometri dell'Autoroute, l'autostrada che taglia in due la Francia da Parigi a Marsiglia, fermandosi in tutte le 65 aree di sosta al ritmo di due al giorno (fermandosi nella seconda a dormire), mettendoci un mese (senza mai uscire dall'autostrada) a percorrere un tragitto che di solito viene fatto in una decina di ore, e scrivendo nel frattempo un "diario di bordo" a quattro mani. Mezzo di trasporto: un classico pulmino Wolkswagen rosso, il Fafner (è uno dei giganti, poi trasformato in drago, dell' "Anello del Nibelungo" di Wagner) dei due autonauti (Carol "l'Orsetta" e Julio "il Lupo"). Un viaggio a passo di lumaca che ribalta l'idea di autostrada, abitualmente intesa come "non-luogo da attraversare il più velocemente possibile per arrivare a destinazione (a Sud, al mare, alle vacanze)". L'autostrada diventa una "cosmostrada" da esplorare, da studiare con lo spirito del viaggiatore, dell'esploratore e dell'antropologo. E iniseme il teatro di un'ultima - stranissima e "atemporale" - luna di miele. Il diario di bordo scritto a quattro mani durante i trentatrè giorni passati ininterrotti in autostrada esce oggi per la prima volta in traduzione italiana, accompagnato dalle fotografia scattate da Cortázar e dalla moglie Carol.
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Anch'io sto leggendo il libro di Coirtàzar e della Dunlop. Mi sono innamorato di questa coppia di svitati.....consapevole che la vera essenza della vita è nelle mani di quelli come loro e li invidio per essere uno sciocco abitante "normale" di questo mondo inospitale. Evviva Cortàzar!
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