Libreria Torriani di Luigi Torriani (foto di Nicola Vicini)

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venerdì 22 febbraio 2013

Bertrand Levergeois. Giordano bruno




Bertrand Levergeois, "Giordano Bruno" (Fazi, pagg.  576, euro 18,50)

Il 17 febbraio 1600 Giordano Bruno viene bruciato vivo sulla pira dell’Inquisizione in Campo de’ Fiori. All’indomani delle guerre di religione francesi tra cattolici e protestanti, impegnata a sostenere l’imponente trasformazione della Controriforma, la Chiesa di Roma non perdona al Nolano la sua insubordinazione.

Domenicano di formazione, quando rompe con l’ordine lascia l’Italia e si dà a un avventuroso pellegrinaggio da esule. A Ginevra si oppone ai calvinisti che lo scomunicano. A Parigi seduce con l’arte della memoria Enrico III e ne conquista la protezione. In Inghilterra scandalizza sia i dottori di Oxford che i puritani. Una terza scomunica arriva dai luterani tedeschi. Irriducibile per la sua epoca, Bruno segna una svolta nella storia del pensiero occidentale e si impone come uno dei più importanti filosofi del XVI secolo. Questo “cavaliere errante del sapere” assimilò Aristotele, che criticava, San Tommaso, Cusano, Marsilio Ficino e li integrò in una visione cosmica in cui, a partire da Copernico, ipotizza l’esistenza di un universo infinito, popolato da innumerevoli mondi, in sorprendente analogia con le più recenti teorie cosmologiche. Non meno paradossale fu in campo teologico: predica la decristianizzazione pur sostenendo il potere e gli interessi della Chiesa cattolica. Antiumanista, insorge contro i grammatici e le loro presunte verità. Si fa pittore e poeta. Dalla matematica alla magia, passando dalla scoperta dell’America, rimette in discussione tutto ciò che sembra già acquisito. Bertrand Levergeois abbatte i luoghi comuni su Giordano Bruno, restituendoci la contemporaneità del suo pensiero e la sua singolarità di “filosofo pronto a morire per le sue idee”.

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