Aravind Adiga, "L'ultimo uomo nella torre" (Einaudi, pagg. 452, euro 20).
Il nuovo romanzo dello scrittore indiano Aravind Adiga, Booker Prize 2008 per il libro La tigre bianca.
"Inaugurata il 14 novembre 1959, nel settantesimo compleanno di Jawaharlal Nehru, la società edile cooperativa Vishram è la nonna di tutti i condomini da allora sorti nel quartiere Vakola di Mumbai. I suoi abitanti, suddi...visi in cattolici, indù e perfino qualche musulmano 'del tipo migliore', come in una felice applicazione dei valori nehruviani di cooperazione e convivenza, difendono a oltranza quello status borghese, a dispetto degli inequivocabili segni di decadenza mostrati da uno stabile dove i muri fioriscono di umidità, il tetto rischia di cedere sotto la pressione dei monsoni e l'acqua scorre dai rubinetti per poche ore al giorno. Ma a Mumbai il nuovissimo scalza il nuovo alla velocità di un treno in corsa, il lusso scalza il decoro, e chi non salta in tempo può facilmente finire stritolato sotto le sue ruote. Nella folle corsa per accaparrarsi terra da edificare, il grande costruttore Dharmen Shah fa ai condomini un'offerta irrifiutabile: acquistare i vari appartamenti al doppio del loro valore di mercato per poter demolire l'edificio ed erigere al suo posto quel luccicante coacervo di stili che sarà lo Shanghai, il progetto di tutta la sua vita. Sono previsti un 'regalino' extra per invogliare i dubbiosi, le minacce del truce 'braccio sinistro' Shanmugham per ammorbidire i refrattari, e una condizione per tutti: che l'offerta sia firmata all'unanimità. (...) Tutti i condomini sono a favore della vendita tranne uno, l'ultimo uomo nella torre".
Il nuovo romanzo dello scrittore indiano Aravind Adiga, Booker Prize 2008 per il libro La tigre bianca.
"Inaugurata il 14 novembre 1959, nel settantesimo compleanno di Jawaharlal Nehru, la società edile cooperativa Vishram è la nonna di tutti i condomini da allora sorti nel quartiere Vakola di Mumbai. I suoi abitanti, suddi...visi in cattolici, indù e perfino qualche musulmano 'del tipo migliore', come in una felice applicazione dei valori nehruviani di cooperazione e convivenza, difendono a oltranza quello status borghese, a dispetto degli inequivocabili segni di decadenza mostrati da uno stabile dove i muri fioriscono di umidità, il tetto rischia di cedere sotto la pressione dei monsoni e l'acqua scorre dai rubinetti per poche ore al giorno. Ma a Mumbai il nuovissimo scalza il nuovo alla velocità di un treno in corsa, il lusso scalza il decoro, e chi non salta in tempo può facilmente finire stritolato sotto le sue ruote. Nella folle corsa per accaparrarsi terra da edificare, il grande costruttore Dharmen Shah fa ai condomini un'offerta irrifiutabile: acquistare i vari appartamenti al doppio del loro valore di mercato per poter demolire l'edificio ed erigere al suo posto quel luccicante coacervo di stili che sarà lo Shanghai, il progetto di tutta la sua vita. Sono previsti un 'regalino' extra per invogliare i dubbiosi, le minacce del truce 'braccio sinistro' Shanmugham per ammorbidire i refrattari, e una condizione per tutti: che l'offerta sia firmata all'unanimità. (...) Tutti i condomini sono a favore della vendita tranne uno, l'ultimo uomo nella torre".
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