Porfirio, "Sui simulacri" (Adelphi, pagg. 294, immagini, testo greco a fronte, introduzione, note, euro 17).
Porfirio (233-305 d. C.), filosofo neoplatonico allievo prediletto di Plotino, uno degli ultimi grandi sostenitori delle religioni greco-romane contro il Cristianesimo (qui in libreria è tra l'altro disponibile: Porfirio, "Vangelo di un pagano", Bompiani, euro 24), temutissimo dai Padri della Chiesa per i suoi numerosi discorsi e scritti anticristiani. Nello scritto "Sui simulacri" - tradotto ora per la prima volta in italiano -Porfirio introduce alla lettura simbolica delle opere del mondo classico, alle complesse simbologie delle immagini sacre del pantheon greco-romano, personificazioni dei fenomeni naturali e di visioni teologiche e cosmologiche.
"Parlerò per chi è lecito - voi profani chiudete le porte - e farò conoscere i pensieri di una sapienza teologica con i quali uomini, mediante immagini congeneri ai sensi, raffigurando realtà invisibili in forme visibili, rivelarono il dio e le potenze del dio a coloro che hanno appreso a ricavare dai simulacri, come da libri, ciò che vi è scritto riguaro agli dèi. Nessuna meraviglia che i più ignoranti considerino le statue pezzi di legno e di pietra, proprio come quanti non capiscono la scrittura guardano le steli come pietre, come legno le tavolette e come papiro intessuto i libri".
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