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Libreria Torriani di Luigi Torriani (foto di Nicola Vicini)
sabato 28 aprile 2012
I miei flop preferiti. Hans Magnus Enzensberger
Hans Magnus Enzensberger, "I miei flop preferiti. E altre idee a disposizione delle generazioni future" (Einaudi, pagg. 248, euro 19,50).
Hans Magnus Enzesberger (1929), uno dei maggiori scrittori tedeschi contemporanei, poeta, saggista, romanziere, traduttore, editore, autore del celebre "Il mago dei numeri", protagonista della più importante rivista del '68 tedesco ed europeo ("Kursbuch"), citato in "Caro diario" di Moretti come modello di intellettuale anti-televisione, torna nelle librerie con un testo singolare, una sorta di strana autobiografia spirituale in cui racconta soltanto i suoi progetti di minor successo, tutti i più grandi flop della sua vita, i fallimenti letterari, teatrali, cinematografici, editoriali.
"Senza versare lacrime, perché in fondo ci si può affezionare anche alle proprie débâcle. Anzi forse si arriva ad amare di più questi figli negletti che i loro fratelli fortunati: dei successi ci si dimentica in fretta, mentre i passi falsi ce li portiamo dietro per anni, a volte per sempre".
"Ai tonfi - ora non privi di una loro intima grandezza, ora più dimessi e silenziosi - e ai progetti mai usciti dal loro stato embrionale, Enzensberger dedica questa affettuosa e ironica retrospettiva: perché a differenza dei trionfi, gli insuccessi favoriscono in vari modi l'intelligenza, aiutandoci anche a capire come funziona il complesso universo dell'industria culturale. E consentono a noi lettori di passare in rassegna, con passo lieve, cinque decenni di storia europea"
venerdì 27 aprile 2012
Ammaniti. Il momento è delicato
Niccolò Ammaniti, "Il momento è delicato" (Einaudi, pagg. 372, euro 17,50).
Il nuovo libro di Ammaniti, una raccolta di racconti. Molto divertenti, soprattutto quelli di genere comicità un po' surreale. Due racconti secondo me eccezionali: "Un uccello molto serio" (pagg. 44-54) e "Sei il mio tesoro" (pagg. 317-362).
Perché il titolo "Il momento è delicato"? Spiega Ammaniti: "una delle prime cose che ho imparato facendo il mestiere dello scrittore è che i racconti non vendono, anzi i racconti non fanno una lira, visto che era il lontano 1995. Questa terribile verità me la svelò Gian Arturo Ferrari in persona, gran capo della Mondadori (...). (...) Ferrari quando gli ho proposto i racconti di 'Fango' mi ha detto: 'Caro Ammaniti lasciamo perdere, il momento è delicato'. Poi sono passati gli anni e ogni volta che proponevo una nuova raccolta mi sentivo ripetere da quelli di Mondadori, e da quelli di Einaudi: 'Noo... Meglio un romanzo, il momento è delicato'. Ora che viviamo un momento veramente delicato mi sembra giusto intitolare così questo libro"
giovedì 26 aprile 2012
Soldaten. Le intercettazioni dei militari tedeschi prigionieri degli Alleati
Sönke Neitzel-Harald Welzer, "Soldaten. Combattere uccidere morire. Le intercettazioni dei militari tedeschi prigionieri degli Alleati (Garzanti, pagg. 468, euro 24,50). Un libro incredibile e scioccante che l'anno scorso, quando è uscito in Germania, ha sconvolto i tedeschi. Esce ora in traduzione italiana.
Durante la Seconda Guerra Mondiale inglesi e americani hanno intercettato sistematicamente le conversazioni di migliaia di soldati tedeschi prigionieri, hanno registrato su vinile i passi ritenuti più rilevanti e hanno trascritto le conversazioni su copie a stampa riempiendo oltre 150.000 pagine di verbali. Questi verbali finora sono rimasti chiusi negli archivi di Stato di Londra e Washington. Oggi vengono, per la prima volta, parzialmente pubblicati e analizzati dallo storico Sönke Neitzel e dallo psicologo Harald Welzer, che lavorano dagli anni '90 su questi documenti. In pratica migliaia di soldati e ufficiali della Wehrmacht parlano liberamente tra di loro senza sapere di essere ascoltati, rivelano segreti militari e dettali tattici ma esprimono anche la loro opinione su Hitler, sulla guerra, sui nemici, sullo sterminio degli ebrei. Qualcuno prende le distanze dalle più grandi atrocità del nazismo, altri (molti) sembrano completamente insensibili alle uccisioni che hanno commesso, non pochi addirittura si vantano delle loro "prodezze", dei massacri, degli stupri e delle violenze che hanno commesso.
"Abbiamo visto una festa in una villa, abbiamo sparato, ragazze in abito sexy e uomini in abito elegante schizzavano via nel sangue, amico mio che divertimento"
"Nella nostra squadra ero conosciuto come il 'sadico professionale'. Ho buttato giù tutto: gli autobus, un treno civile a Folkestone. Ho ucciso ogni ciclista"
"Come un lupo in mezzo a un gregge di pecore. Non c'è niente di meglio che la caccia. Vuoi un esempio? Dei paracadutisti hanno fatto irruzione in una casa italiana e hanno fatto fuori due uomini. Erano due padri, avevano due figlie. Poi si sono scopati le figlie, e se le sono scopate per bene, e poi le hanno fucilate"
"Non posso dirlo ad alta voce ma siamo stati troppo morbidi. Ora si parla tanto di crudeltà ma, se fossimo stati davvero crudeli, se davvero avessimo fatto scomparire quelle persone dalla faccia della terra, nessuno potrebbe parlarne. Le mezze misure, sono sempre un errore"
"Strade piene, belle da morire quelle ragazze. Ci passavamo accanto, le tiravamo dentro il camion, ce le sbattevamo e poi le buttavamo fuori di nuovo. Dovevi vedere come bestemmiavano!"
"La gente non mi preoccupava, ma mi dispiacerà per quei poveri cavalli fino alla fine dei miei giorni"
mercoledì 25 aprile 2012
Vita e pensieri di Antonio Gramsci 1926-1937
Giuseppe Vacca, "Vita e pensieri di Antonio Gramsci. 1926-1937" (Einaudi, pagg. 374, rilegato, euro 33).
Lo storico Giuseppe Vacca, presidente della Fondazione Istituto Gramsci di Roma, racconta la vita e l'evoluzione del pensiero di Gramsci negli ultimi dieci anni della sua vita, gli anni del carcere, dall'arresto nel 1926 fino alla morte nel '37.
"Antonio Gramsci fu un giornalista, un combattente e un pensatore politico che non ci ha tramandato 'opere', ma un'ingente mole di scritti, lettere, e il grande zibaldone dei Quaderni del carcere. È generalmente considerato un classico del Novecento, ma finora le interpretazioni del suo pensiero non avevano potuto giovarsi di una ricostruzione storica della sua biografia dopo l'arresto. La prolungata inaccessibilità di molte fonti ha favorito il fiorire di una vasta letteratura, basata su congetture che, invece di chiarire i dilemmi che lo tormentarono, li hanno resi inestricabili. Grazie a una documentazione inedita e allo studio accurato degli scritti, quest'opera ricostruisce per la prima volta l'unità di vita e pensiero di Gramsci dall'arresto alla morte, collocando le tragiche vicende della sua esistenza nella storia della 'guerra civile europea'".
"Svolgendo questa ricerca mi sono dunque proposto di contribuire a collocare Gramsci nel suo tempo. D'altronde, oggi ci si può proporre di scrivere una storia della vita e del pensiero di Gramsci non solo grazie ai documenti disponibili e al lavoro critico e filologico che abbiamo alle spalle, ma anche grazie alla distanza che ci separa dal suo tempo. A più di venti anni dalla fine del comunismo è possibile affrontare con serenità e con la pietas necessaria i drammi e i conflitti della sua vita. (...) Ho avuto il dubbio che ripercorrendo pazientemente i momenti della vita di Gramsci giorno dopo giorno potessi correre il pericolo di cadere in una 'storiografia del fatto', ma credo di averlo potuto evitare perché le sue vicende personali, siano esse esistenziali, politiche o sentimentali, scorrono sullo sfondo drammatico della grande storia (...)".
Io sono l'ultimo. Lettere di partigiani italiani
"Io sono l'ultimo. Lettere di partigiani italiani" (Einaudi, pagg. 334, euro 18). Novità Einaudi per il 25 aprile. Volume realizzato con la collaborazione dell'ANPI, a cura di Giacomo Papi, Stefano Faure e Andrea Liparoto (Responsabile Comunicazione ANPI Nazionale). Il libro è una raccolta di ricordi e testimonianze inedite degli ultimi partigiani viventi, testimonianze raccolte negli ultimi mesi dai Comitati Provinciali dell'ANPI e ora raccolte in volume.
"Oltre cento lettere piene di amore, di amicizia, di odio e di violenza. (...) I partigiani, prima di tutto, erano giovani. Si innamoravano, scoprivano di avere paura e coraggio. In queste lettere (...) i testimoni viventi della Resistenza raccontano le torture, le bombe, i rastrellamenti. Ma anche la nascita di un bambino, un bacio mai dato, il piacere di mangiare o di ridere in classe del Duce".
martedì 24 aprile 2012
Il grande affare dei Lumi. Storia editoriale dell'Encyclopédie
Robert Darnton, "Il grande affare dei Lumi. Storia editoriale dell'Encyclopédie 1775-1800" (Adelphi, pagg. 754, euro 55).
Monumentale volume di Robert Darnton (il direttore della University Library di Harvard) uscito nel 1979 e ora per la prima volta edito in italiano. E' considerato l'atto di fondazione e il primo libro di una nuova disciplina: la storia dell'editoria. Basato sullo studio dell'enorme giacimento di carte della Société typographique di Neuchâtel (l'unica casa editrice di libri francesi del Settecento che ha mantenuto intatti i propri archivi), il testo di Darnton è una storia dell'editoria nel Settecento, e in particolare una biografia dell'Encyclopédie di Diderot e D'Alembert dal punto di vista economico e editoriale.
"Ci sono opere che hanno letteralmente cambiato il panorama della civiltà, e a questa categoria appartiene senza dubbio l'Encyclopédie di Diderot e d'Alembert. Con i ventotto volumi in folio della prima edizione e l'enorme varietà delle sue 71.818 voci, accompagnate da 2885 tavole, segnò un rivolgimento radicale nel modo di concepire la cultura, presentandosi come la summa dell'Illuminismo. Ma fu – come subito apparve evidente – anche un'impresa economicamente assai redditizia, e in virtù dello stesso motivo per cui il governo francese voleva sequestrarla: in odor di eresia, si vendeva perché sfidava i valori tradizionali e le autorità consolidate. Alle speculazioni dei philosophes, ben presto, fecero quindi da prosaico controcanto le speculazioni di genere assai diverso dei vari editori dell'Encyclopédie, che, mossi da un'avidità senza limiti, rappresentarono la perfetta incarnazione di quella fase della storia economica che prende il nome di 'capitalismo selvaggio'. Ricostruendo la biografia dell'Encyclopédie, Robert Darnton racconta così un'appassionante storia di spionaggio industriale ante litteram"
"L'editoria non era nel Settecento un gioco da gentiluomini, svolto obbedendo a un codice d'onore. Secondo l'espressione di un libraio svizzero, era puro 'brigantaggio'. Gli editori vivevano in un mondo diverso da quello dei loro confrères moderni, e operavano a partire da premesse diverse. Privi della protezione di copyright adeguati, insidiati dai pirati, perseguitati dalle spie e minacciati dai traditori, non potevano permettersi di dire la verità. Così dicevano al pubblico tutto ciò che, a loro avviso, li aiutava a vendere i libri. Il loro comportamento spiacerà sicuramente a coloro che oggi si battono contro la pubblicità ingannevole e contro gli abusi su marchi e titoli di proprietà, in quanto dimostra che questi mali hanno una storia antica. Non è mai esistita un'età dell'oro dell'onestà prima dell'avvento delle grandi agenzie pubblicitarie, o se è esistita non si colloca nell'elegante Settecento"
Tony & Susan
Austin Wright, "Tony & Susan" (Adelphi, pagg. 416, euro 19,50). Uno dei migliori romanzi usciti in Italia nell'ultimo anno (è uscito a settembre 2011), lo consiglio. L'autore - Austin Wright - è uno scrittore americano, professore di Letteratura all'Università di Cincinnati, morto nel 2003. Il libro è del 1993 ma non era mai stato pubblicato in italiano.
Susan Morrow è una donna vicina ai cinquant'anni, sposata con il medico Arnold e madre di tre figli. Insegna in una scuola superiore di Chicago ed è un'onnivora lettrice. Un giorno riceve per posta un manoscritto (un romanzo intitolato "Animali notturni") dell'ex marito Edward, con cui non ha più alcun contatto da vent'anni. Proprio la questione della scrittura era stato il grande poblema del matrimonio con Edward, che era ossessionato dall'idea di diventare uno scrittore, aveva lasciato il lavoro per scrivere, mentre Susan lo considerava un fallito e non vedeva in lui nessun talento per la letteratura. Poi, all'improvviso, l'arrivo di "Animali notturni", un romanzo nel romanzo che racconta la storia del professore universitario Tony Hastings, e dell'incontro con tre delinquenti che cambieranno la sua vita e quella della sua famiglia. Un capolavoro che sconvolge anche la vita di Susan, ossessionata dalla ricerca di messaggi e di simboli dell'ex marito nel romanzo. Uno squarcio nella calma borghese della vita famigliare di Susan, che durante la lettura del romanzo (continuamente alternata alla vita presente e a ricordi del passato con Edward) scorre come se niente fosse nelle altre stanze della casa, tra Monopoli e bambini urlanti. Non succederà niente, all'esterno. Ma qualcosa, dentro Susan, si spezza.
sabato 21 aprile 2012
Padre Balducci. Siate ragionevoli chiedete l'impossibile
Ernesto Balducci, "Siate ragionevoli chiedete l'impossibile" (editore Chiarelettere, pagg. 162, euro 7).
Antologia di scritti di padre Ernesto Balducci (1922-1992), sacerdote toscano controcorrente amico di don Milani, padre Turoldo e Giorgio La Pira. A vent'anni dalla morte di don Balducci, Chiarelettere pubblica questa raccolta di articoli (finora inediti in volume) che vanno dalla metà degli a...nni Ottanta fino alla morte dell'autore (1992). Molti i temi trattati: le critiche radicali al pontificato di papa Wojtyla ("la mobile immobilità di papa Wojtyla"), il rapporto tra scienza e fede, i dibattiti sull'ora di religione a scuola, la questione femminile nella Chiesa, il problema della libertà nella Chiesa, la difesa dell'ambiente, il rapporto con gli immigrati ("io sono tra quelli che ritengono inevitabile, e alla fine provvidenziale, un' Europa multietnica, ma mi rendo conto che questa previsione è un lusso da intellettuale che rischia di mettere a piè pari la drammaticità del processo che la metamorfosi presuppone. E infatti il processo non avviene all' interno di una cultura di solidarietà come quella che sta nascendo negli ambienti cristiani; avviene dentro una cultura della competizione, giunta al massimo della sua diffusione").
Qui la videopresentazione di don Gallo (che ha scritto anche la prefazione al libro): http://www.youtube.com/ watch?v=gUs8hgQRogU
Qui la videopresentazione di don Gallo (che ha scritto anche la prefazione al libro): http://www.youtube.com/ watch?v=gUs8hgQRogU
venerdì 20 aprile 2012
Guerra alle donne
Michela Ponzani, "Guerra alle donne. Partigiane, vittime di stupro, 'amanti del nemico' 1940-45" (Einaudi, pagg. 324, euro 25).
Storie di donne italiane durante la seconda guerra mondiale, con ampie citazioni dalle lettere private del fondo Rai-La mia guerra e dell'Archivio della memoria delle donne di Bologna. Le donne partigiane, che - tra grandi tormenti interiori, incertezze e paure - combattevano non solo contro il nazifascismo ma anche in una sorta di guerra privata per l'emancipazione femminile, per sfidare i pregiudizi della società italiana dell'epoca e degli stessi compagni partigiani. Donne rimaste sole, mentre i mariti erano inviati al fronte, erano dispersi o erano stati deportati. Donne vittime di violenze e stupri, gli stupri di massa commessi dalle truppe occupanti tedesche e dai marocchini nel Basso Lazio. Ma anche donne che si sono innamorate del "tedesco invasore", donne che hanno avuto storie d'amore, e talvolta anche dei figli, da soldati tedeschi. Considerate nel dopoguerra le "amanti del nemico", queste donne e le loro storie sono state totalmente cancellate dalla memoria collettiva italiana, perché potesse trionfare indisturbato il mito della donna eroina, partigiana e madre.
"Avevo combattuto una guerra senza bombe e senza panni militari e ciò che rimaneva di me non si leggeva su uno stato di servizio (...). La guerra aveva risparmiato le nostre vite ma cancellato l'identità, l'anima; quella di prima era sepolta per sempre"
(Annamaria L.)
giovedì 19 aprile 2012
Como. Trenta giorni
Srđan Valjarević, "Como. Trenta giorni" (editore Nikita, pagg. 254, euro 14).
Srđan Valjarević (Belgrado, 1967), scrittore di culto in Serbia ma finora mai tradotto in italiano, vince una borsa di studio per passare un mese di lavoro a Villa Maranese a Bellagio, residenza riservata dalla Fondazione Rockefeller ad artisti e studiosi d'élite. Questo libro è il racconto dei trenta giorni passati sul lago di Como, tra passeggiate, tanto vino, e tanta frequentazione della gente del posto, con una storia d'amore con la barista del caffé Spiritual di Bellagio.
mercoledì 18 aprile 2012
Alte tirature. La grande narrativa d'intrattenimento italiana
Vittorio Spinazzola, "Alte tirature. La grande narrativa d'intrattenimento in Italia" (ilSaggiatore-Fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori, pagg. 192, euro 19,50).
Qual è la ricetta del successo di pubblico di un libro? Che ingredienti deve avere un romanzo per vendere tanto, per diventare un bestseller? Dipende dal periodo storico, da cosa è di moda, da cosa "tira" in quel momento, per cui passare in rassegna i grandi bestseller degli ultimi quarant'anni in Italia "significa rendersi conto dell'evoluzione profonda avvenuta dal Novecento al Duemila nell'immaginario collettivo di gran parte del nostro popolo".
Vittorio Spinazzola, critico letterario e professore emerito di Letteratura italiana contemporanea all'Università degli Studi di Milano, analizza i dodici grandi successi narrativi degli ultimi decenni che considera più emblematici, bestseller che "di solito hanno un doppio destino: ottengono successi di pubblico sterminati ma li pagano, perché i lettori più forti e autorevoli - i critici - non li prendono neanche in considerazione, mentre d'altra parte i lettori comuni, ai quali quei libri piacciono tanto, non sono in grado di motivare il loro entusiasmo, appunto perché non sono dei critici". Vittorio Spinazzola prende sul serio dodici besteller italiani dell'ultimo mezzo secolo, "non per farli passare da capolavori, ma per capire come sono fatti, quali caratteri di linguaggio, di tecnica narrativa, di invenzioni tematiche presentano".
Questi i dodici libri campioni di incassi analizzati: "Fantozzi" di Paolo Villaggio (Rizzoli, 1971); "Porci con le ali" di Lidia Ravera e Marco Lombardo Radice (Savelli editore, 1976); "Un uomo" di Oriana Fallaci (Rizzoli, 1979); "Anna dagli occhi verdi" di Sveva Casati Modignani (pseudonimo dei coniugi milanesi Bice e Nullo Cantaroni, 1981); "Anche le formiche nel loro piccolo s'incazzano" di Gino e Michele (Einaudi, 1991); "Va' dove di porta il cuore" di Susanna Tamaro (Baldini & Castoldi, 1994); "Jack Frusciante è uscito dal gruppo" di Enrico Brizzi (Transeuropa, 1994); "Il ladro di merendine" di Andrea Camilleri (Sellerio, 1996); "Io uccido" di Giorgio Faletti (Baldini & Castoldi, 2002); "Cento colpi di spazzola prima di andare a dormire" di Melissa P. (Fazi, 2203); "Tre metri sopra il cielo" di Federico Moccia (Feltrinelli, 2004); "Gomorra" di Roberto Saviano (Mondadori, 2006).
martedì 17 aprile 2012
Aldo Nove. Giancarlo Bigazzi, il geniaccio della canzone italiana
Aldo Nove, "Giancarlo Bigazzi. Il geniaccio della canzone italiana" (Bompiani, pagg. 218, immagini, euro 17).
Un grandissimo scrittore italiano racconta la storia di un grandissimo paroliere e compositore, Giancarlo Bigazzi (5 settembre 1940-19 gennaio 2012), che ha firmato - restando nell'ombra - tutti i più grandi successi della musica leggera italiana degli ultimi cinquant'anni (Luglio, Un colpo al cuore, Si può dare di più, Gli altri siamo noi, Rose rosse, Montagne verdi, Sole che nasce sole che muore, Lisa dagli occhi blu, Gloria, Ti amo, Gente di mare, Gli uomini non cambiano, Non amarmi, T'innamorerai, Bella stronza, Ti vorrei, ...). Un "geniaccio" che oggi molti non conoscono ma che ha scritto innumerevoli successi per Mina, Celentano, Tozzi, Raf, Caterina Caselli, Morandi, Patty Pravo, Massimo Ranieri, Ruggeri, Marcella Bella, Masini, Gianni Bella, i Camaleonti, Fausto Leali, Ornella Vanoni, Mia Martini, Milva, ...
"C'era una volta l'Italia. L'Italia bambina. L'Italia che una mattina... L'Italia delle canzoni. Le canzoni, ovunque: nell'aria. (...) Uno dei più grandi maghi della canzone, in Italia, è stato Giancarlo Bigazzi. (...) E ognuna di quelle canzoni ha segnato un pezzo della nostra storia, ha fatto da colonna sonora a un amore, a una riflessione sulla vita, a tante di quelle prime volte che ricordiamo associandole alla musica che le ha rese uniche. (...) Uno dei più grandi scrittori dello scorso secolo, Marcel Proust, diceva che la più umile delle canzoni ha la capacità di portarci indietro con la memoria, di farci ricordare il nostro passato più delle più alte opere letterarie. E' vero. (...) E questo è un miracolo. (...) Certe canzoni arrivano ovunque. Le sentiamo comunque. Come il sole che al mattino entra in tutte le case e scivola in tutte le strade, così, per qualche minuto, fanno certe canzoni"
Carlo Petrini. Nel fango del dio pallone
Carlo Petrini, "Nel fango del dio pallone" (edizioni Kaos, pagg. 223, euro 18).
Il primo libro-denuncia (e uno dei pochi...) sul doping nel calcio italiano e sul calcioscommesse, uscito ormai dodici anni fa, nel 2000. Petrini, lui stesso coinvolto in prima persona nello scandalo calcio-scommesse del 1980 e lui stesso rovinato pesantemente dall'assunzione di farmaci dopanti, è morto ieri all'età di 64 anni.
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venerdì 13 aprile 2012
Ernst Jünger. Maxima-Minima
Ernst Jünger (1895-1998), "Maxima-Minima" (Guanda, pagg. 130, euro 12).
Inedito in Italia, esce ora per Guanda (editore presso cui è in corso da anni la pubblicazione di tutte le opere del grande filosofo e scrittore tedesco) questa straordinaria raccolta di massime, aforismi e sentenze: "Maxima-Minima", ovvero massime concentrate nello spazio minimo dell'argomentazione aforistica. Riflessioni concepite inizialmente come parte de "L'operaio" (1932), ma poi uscite in Germania come testo del tutto autonomo nel 1964.
"Sarà bene tener d'occhio il tipo di persecutore, non il genere di divisione tra i partiti. I partiti cambiano, la persecuzione rimane. La giustizia segue la politica come gli avvoltoi le campagne degli eserciti. Tutti sono coraggiosi rispetto a colui che giace al suolo"
"Nel criminale si nasconde non tanto un ribelle solitario, quanto piuttosto un poliziotto. Ciò si renderà subito evidente non appena conquisti il potere"
"Se ogni libertà diventa visibile solo dove cessi di essere protetta, così la libertà dello spirito comincia laddove finisce la libertà di stampa - allora splendore e miseria della libertà si rendono all'improvviso visibili, come nel bagliore di un lampo"
Concerto Marco Fusi
Stasera (venerdì 13 aprile) concerto del grande compositore e clarinettista Marco Fusi, "Refusnik tango". Con Momir Novakovic alla fisarmonica e con la partecipazione di Bagai da Miròn (lettura di poesie dialettali). A Canzo, alla Società di Mutuo Soccorso (di fronte alla chiesa), alle ore 21.00. Ingresso euro 12
giovedì 12 aprile 2012
Volo basso. Il personaggio Fabio Volo
Lucio Giunio Bruto, "Volo basso. Sesso, cacca e banalità: viaggio nelle cazzate che scrive Fabio Volo" (edizioni Kaos, pagg. 242, euro 17).
"Certi fenomeni editoriali sono artificiosi, pianificati oppure alimentati dall'industria editoriale attraverso vari espedienti. Uno dei più praticati è la manipolazione della classifica delle vendite, in modo da utilizzarla come vetrina pubblicitaria che non costa niente e rende tanto. Un altro espediente è l'esibizione di fascette urlanti vendite stratosferiche - centomila, cinquecentomila, un milione di copie - in modo da sollecitare nel potenziale lettore l'effetto-pecora, cioè l'andare dietro al gregge. Nel caso del fenomeno Fabio Volo, però, l'industria editoriale non ha dovuto ricorrere a trucchi o espedienti: i suoi libri sono un successo vero, spontaneo e di lunga durata. Si parla di vendite stimate nell'ordine di 4-5 milioni di copie complessive (per 6 libri), ed è una probabile esagerazione. Però il fatto che Volo sia da oltre un decennio il fenomeno di massa più eclatante dell'editoria italica del Duemila è un dato certo. (...) In queste pagine si tratteggiano il personaggio Fabio Volo e le tappe del suo straordinario successo fatto di niente. Ma soprattutto si racontano le sue opere librarie: fumettoni rosa con tanto sesso, operazioni commerciali di livello imbarazzante. Unico nutrimento culturale per milioni di lettrici teledipendenti"
Giochi da tavolo antichi e medievali
Ezio Zanini, "Il labirinto dei giochi perduti. Giochi da tavolo dal mondo antico al medioevo" (editore il Cerchio, pagg. 176, euro 20).
Il testo propone dettagliate spiegazioni e regole dei più importanti giochi da tavolo antichi e medioevali, consentendo al lettore di provare personalmente quei giochi con famigliari e amici. I giochi di dadi nel medioevo, gli astragali, i giochi simbolici, i giochi di Alfonso X, il gioco delle quattro stagioni, i giochi astronomici, i giochi del tric trac, i giochi religiosi delle festività invernali, i giochi di guerra, i giochi nordici, il gioco del kubb, lo Hnefatafl, l'halatafl, i giochi dell'Alquerque, la dama italiana, gli scacchi in epoca medievale, il Ludus latronculorum, il Ludus Philosophorum, i giochi di logica e matematica, i giochi di Leonardo Fibonacci, la gherminella, i giochi con le carte, la primiera, la passatella,...
"Il gioco era considerato un momento fondamentale dell'esperienza umana, il superamento di una condizione grezza e la tensione a uno stato di maggior realizzazione individuale. Il gioco antico e medievale si presenta come un rito: un momento di ritrovata consapevolezza, molto più di una semplice pausa nell'interminabile partita tra l'uomo e il suo destino"
mercoledì 11 aprile 2012
Federico Caffè. Le riflessioni della stanza rossa
Bruno Amoroso, "Federico Caffè. Le riflessioni della stanza rossa" (editore Castelvecchi, pagg. 192, immagini, euro 17,50).
Federico Caffè, economista difensore dello Stato sociale (alta occupazione, alta protezione sociale per i ceti più deboli) e tra i primi a diffondere la tradizione keynesiana in Italia, scomparso misteriosamente dalla villa romana dove viveva il 15 aprile del 1987 e mai più ritrovato. A distanza di 25 anni l'economista Bruno Amoroso, allievo di Caffè, raconta oggi in questo libro il pensiero economico del maestro, i colloqui e le conversazioni più significative avute con lui, le lettere che si scrivevano, le passeggiate. In appendice la trascrizione originale delle lettere e una raccolta di immagini.
"Da tempo sono convinto che la sovrastruttura finanziario-borsistica con le caratteristiche che presenta nei Paesi capitalisticamente avanzati favorisca non già il vigore competitivo, ma un gioco spregiudicato di tipo predatorio, che opera sistematicamente a danno dei risparmiatori" (Federico Caffè)
martedì 10 aprile 2012
La caduta di 'Stalingrado'. Il Sistema Sesto San Giovanni
Luca Martinelli, "La caduta di Stalingrado" (editore Castelvecchi, pagg. 192, euro 14).
La Stalingrado del titolo è Sesto San Giovanni, "la Stalingrado d'Italia", città amministrata ininterrottamente dalla Sinistra dal 1948 ad oggi. Il giornalista Luca Martinelli ("Altraeconomia") spiega come funzionava il "sistema Sesto", sulla base di quanto è emerso e sta emergendo dalle indagini della Procura di Monza. Il (presunto) giro di tangenti sulla riqualificazione delle aree ex Falck e Marelli, il giro di soldi e favori agli amici e alle Cooperative rosse, le relazioni decisamente poco trasparenti tra politici, banchieri e immobiliaristi, i rapporti con Corrado Passera e Banca Intesa, la gestione della Serravalle e quindi delle infrastrutture da realizzare in vista di Expo 2015 (Pedemontana, BreBeMi e Tangenziale Est esterna di Milano).
"Sesto San Giovanni, storico feudo della Sinistra, è uno spaccato del Paese che cambia. Quella che veniva definita la 'Stalingrado d'Italia' vive la trasformazione da 'città delle fabbriche' a 'città delle case'. Un percorso in alcuni casi poco limpido, come dimostra la vicenda del recupero dell'area ex Falck - la più grande zona industriale dismessa d'Europa - su cui la Procura di Monza ha aperto un'inchiesta per un giro di presunte tangenti. Un 'sistema' che coinvolgerebbe anche l'esponente del Partito Democratico Filippo Penati, già presidente della Provincia di Milano ed ex capo della segreteria di Pier Luigi Bersani. L'intervento di riqualificazione della vecchia area vale oltre 3,5 miliardi. Un volume d'affari spropositato, che coinvolge un grande numero di attori tra cui le più importanti banche del Paese. Il legame tra politica e finanza, secondo la stessa inchiesta, si allarga anche alla gestione della Serravalle, la società controllata dalla Provincia di Milano, perno centrale delle nuove autostrade da realizzare in vista dell'Expo 2015, che costeranno dieci miliardi di euro. Un quadro inquietante che lascia intravedere la proliferazione di un vero e proprio 'sistema' che investe l'Italia intera".
I luoghi che hanno fatto la storia del Milan
Davide Grassi-Mauro Raimondi, "Milano è rossonera. Passeggiata tra i luoghi che hanno fatto la storia del Milan" (editore Bradipolibri, pagg. 128, immagini, euro 20).
Si parte da piazza della Repubblica, dove il Milan nacque. Si prosegue per via Turati, dove il Milan abita. Poi ci si sposta da Piazza Cavour a via della Spiga, da Baresi a Shevchenko. Si ammira il Diavolo in mostra a Palazzo Valsecchi e in vendita al Megastore, a due passi da Piazza San babila. Un aperitivo all'American Bar dei pionieri in corso Vittorio Emanuele. Una foto-ricordo in piazza Duomo, tra storia e maxischermi. Una visita alle prime sedi (via Foscolo, via Berchet, piazza Mercanti), a Cordusio rossonero e al circolo milanista in piazza Sant'Alessandro. Poi, in via Amedei, dove al ristorante l'Assassino aveva il suo "ufficio" il Paròn Nereo Rocco. Un dolcetto alla Pasticceria Gattullo a Porta Lodovica e un addio, in via Bligny, alla Fossa dei Leoni. Prima di ricordare, a Porta Romana, Carletto Annovazzi e il Milan del dopoguerra. Due chiacchiere sui Navigli e via oltre le Mura Spagnole. L'Arena, via Monti e i cinque Cevenini, sotto la finestra di Kakà in via Saffi e poi corso Vercelli, corso Magenta (il genio di Leonardo da Vinci e quello di Ibra), Villa Maldini in via Previati, il Derby di via Monte Rosa. E via Arona, tra il Vigorelli e una Fiera che non c'è più. E ancora, la Bovisa, la Bicocca, l'Ausonia di Gorla, Lambrate. Fino a via Andrea Doria, Stazione Centrale: il Trotter e la prima partita del Milan. "Giannino". Casa Rivera in via Misurata. San Siro e il Museo. Il Parco di Trenno e la favola bella di "Ceramica" Lodetti.
sabato 7 aprile 2012
Pippo vola sulla città. I bombardamenti su Milano tra il 1940 e il 1945
Antonio Quatela, "Pippo vola sulla città. Ricordi e testimonianze di bambini e ragazzi milanesi tra fascismo, guerra e Resistenza" (Mursia, pagg. 186, immagini, euro 14).
"Pippo" era il nome con cui venivano chiamati i cacciabombardieri che colpivano il nord Italia nelle ultime fasi della seconda guerra mondiale. I "Pippo" erano aerei da caccia notturna che colpivano in volo radente e durante la notte, sganciando bombe o mitragliando. Questo libro appena edito da Mursia è una raccolta di racconti e testimonianze di cittadini milanesi - allora bambini, oggi anziani - sui bombardamenti aerei che colpirono Milano tra il giugno del 1940 e l'aprile del 1945.
"Pippo scorrazzava impunemente di notte sulla città, sembrava imprendibile e non ti faceva dormire. Aveva un nomignolo simpatico e affettuoso, ma seminava morte come gli altri aerei senza nome"
"Tra il giugno del 1940 e l'aprile del 1945 Milano fu pesantemente colpita dai bombardamenti aerei e tutti i cittadini impararono a riconoscere Pippo, il piccolo cacciabombardiere che sganciava i suoi confetti di morte quasi ogni notte. Ma nelle vie devastate dalle macerie continuarono a giocare i bambini, che invadevano strade e prati di periferia per una partita a pallone o per fare il bagno in qualche tratto dei Navigli. Cresciuti come figli della lupa o balilla, hanno imparato a 'credere, obbedire, combattere', tra inni, alzabandiera ed esercitazioni ginniche. Provengono da contesti molto diversi, da case di ringhiera o da quartieri borghesi, da famiglie fasciste deluse dal corso degli eventi o legate alla Resistenza, ma nella loro memoria sono impressi in modo indelebile gli stessi ricordi: il suono della sirena e il rumore assordante degli aerei, le notti nei rifugi, i rastrellamenti che si portavano via il vicino di casa o il parente che non tornerà più, le file per il pane nero, la magrezza dei grandi, e infine i carri degli americani e dei partigiani che festeggiano la Liberazione"
venerdì 6 aprile 2012
Il segreto di Piazza Fontana
Paolo Cucchiarelli, "Il segreto di Piazza Fontana" (editore Ponte alle Grazie, pagg. 706, euro 19,80).
In occasione dell'uscita del film di Marco Tullio Giordana "Romanzo di una strage", torna in una nuova edizione, aggiornata e ampliata (la prima edizione era del 2009), il più importante libro pubblicato in Italia sull'argomento, quello del giornalista Ansa Paolo Cucchiarelli.
"12 dicembre 1969, il nostro venerdì nero. In un Paese che dopo il fascismo e la guerra civile si credeva innocente, quattro esplosioni lacerano il pomeriggio invernale, una a Milano e tre a Roma. Per la più grave, alla Banca nazionale dell'agricoltura di piazza Fontana a Milano, moriranno in diciassette. I feriti sono in tutto centocinque. Comincia la strategia della tensione, comincia la stagione dei sotterfugi e delle manipolazioni, della corruzione e dei soprusi (...). L'autore ha indagato per dieci anni per penetrare la cortina di acciaio di un segreto coltivato da tutte le parti politiche. Il segreto indicibile delle doppie bombe, piazzate dagli anarchici e raddoppiate dai fascisti; il segreto delle altre due bombe scomparse e dell'esplosivo utilizzato in quel giorno fatidico; quel che sapeva la DC, quel che sapeva il PCI, quel che sapevano gli USA e la NATO. Un segreto che non salva nessuno. E che spiega anche la tragica morte di Pinelli, Calabresi, Feltrinelli, dopo troppe assoluzioni, dopo che con l'ultima sentenza i parenti delle vittime sono stati condannati a risarcire le spese processuali..."
giovedì 5 aprile 2012
Alessandro Piperno. Il fuoco amico dei ricordi
Alessandro Piperno, "Il fuoco amico dei ricordi": "Pesecuzione" (Mondadori, pagg. 436, euro 10,50) e "Inseparabili" (Mondadori, pagg. 362, rilegato, euro 20).
Grandissimo doppio capolavoro di Alessandro Piperno. La storia della famiglia ebrea romana dei Pontecorvo, in due romanzi: "Persecuzione" che è uscito nell'ottobre del 2010, e il seguito "Inseparabili" che è uscito adesso (febbraio 2012) e che a quanto si dice potrebbe essere (lo meriterebbe ampiamente) il vincitore del Premio Strega 2012. Il primo libro racconta i primi anni di matrimonio del ricco medico Leo Pontecorvo e di Rachel Spizzichino, l'infanzia dei figli Filippo e Samuel e la tragedia che distrugge tutto: le incredibili accuse (false, ma gli altri non lo sanno) che travolgono Leo Pontecorvo e la sua famiglia (Leo è accusato di aver avuto una tresca con la fidanzata tredicenne del figlio Samuel). "Inseparabili" (volendo può essere letto anche da chi non ha letto "Persecuzione") racconta la vita, le nevrosi e le disavventure dei fratelli Potecorvo diventati adulti. Entrambi i romanzi sono accompagnati dai disegni di Werther Dell'Edera.
Grandissimo doppio capolavoro di Alessandro Piperno. La storia della famiglia ebrea romana dei Pontecorvo, in due romanzi: "Persecuzione" che è uscito nell'ottobre del 2010, e il seguito "Inseparabili" che è uscito adesso (febbraio 2012) e che a quanto si dice potrebbe essere (lo meriterebbe ampiamente) il vincitore del Premio Strega 2012. Il primo libro racconta i primi anni di matrimonio del ricco medico Leo Pontecorvo e di Rachel Spizzichino, l'infanzia dei figli Filippo e Samuel e la tragedia che distrugge tutto: le incredibili accuse (false, ma gli altri non lo sanno) che travolgono Leo Pontecorvo e la sua famiglia (Leo è accusato di aver avuto una tresca con la fidanzata tredicenne del figlio Samuel). "Inseparabili" (volendo può essere letto anche da chi non ha letto "Persecuzione") racconta la vita, le nevrosi e le disavventure dei fratelli Potecorvo diventati adulti. Entrambi i romanzi sono accompagnati dai disegni di Werther Dell'Edera.
Dux. Una biografia sessuale di Mussolini
Roberto Olla, "Dux. Una biografia sessuale di Mussolini" (Rizzoli, pagg. 452, rilegato, euro 21).
Ampia monografia sulla vita sessuale di Mussolini e sul suo rapporto con le donne, le innumerevoli amanti, fino al declino politico e insieme sessuale degli ultimi mesi, quando ormai si aiutava con l'Hormovin, sorta di progenitore del Viagra che gli procurava il padre di Claretta Petacci.
"E' impossibile accertare il numero esatto delle sue amanti: era un'attività che si placava solo nei giorni di rapporto diretto con le masse, con la 'folla latina femmina' descritta da Gustave Le Bon. Oggi si parlerebbe di una forma compulsiva, di una dipendenza dal sesso, di una malattia per la quale curarsi con apposite terapie"
"Sono giovani e belle, le prendo, poi non ricordo più nè il loro nome nè come sono fatte" (Bentio Mussolini)
"Io sono seduta in terra e adesso lui è scivolato dalla poltrona su di me, curvo, e sento che tutti i suoi nervi sono tesi allo scatto" (Claretta Petacci)
"E mi giurai a te, ho riconfermato il giuramento, come tua amica, tua donna, tua sposa; mi giurai a te, signore e sposo, capo e amante. Con fedeltà assoluta e devozione di partigiana, di italiana, di cittadina, di madre, e di amante" (Margherita Sarfatti)
"Lasciandosi trasportare dall’istinto mi balza addosso, e senza che io abbia il tempo di pronunciare la benché minima esclamazione vengo cinta dalle sue forti braccia" (Madeleine Coraboeuf)
La gloria degli altari. I papi santi nella storia della Chiesa
"La gloria degli altari. I papi santi nella storia della Chiesa" (Mondadori, pagg. 222, rilegato, euro 19).
Un saggio dello storico Roberto Rusconi (docente di Storia del cristianesimo all'Università di Roma Tre) sulla questione della santità dei pontefici, dai primi successori di Pietro (tutti canonizzati come "martiri della fede") fino alla beatificazione a tempi da record di Giovanni Paolo II, passando attraverso figure emblematiche come Celestino V (il papa del "gran rifiuto" , la cui fama di santità venne alimentata da forti interessi politici che miravano a screditare il successore Bonifacio VIII), Pio V (il papa inquisitore ricordato in chiave politica per la battaglia di Lepanto del 1571), Pio VI esiliato da Napoleone, le posizioni antimoderne e antirisorgimentali di Pio IX e il travagliato iter della sua canonizzazione, le polemiche e le controversie ancora aperte intorno a Pio XII e al suo rapporto con il nazismo, la discussa figura di Paolo VI, ...
"Molto spesso nello scorrere dei secoli la proclamazione della santità di un pontefice è nata da contesti, motivazioni e scopi diversi. E talvolta l'immagine che di essi si è voluto dare è risultata alquanto distante dal loro profilo personale e dalla fama di cui hanno effettivamente goduto"
mercoledì 4 aprile 2012
L'immaginazione economica
Sylvia Nasar, "L'immaginazione economica. I geni che hanno creato l'economia moderna e hanno cambiato la storia del mondo" (Garzanti, pagg. 624, immagini, euro 30).
La giornalista economica Sylvia Nasar, autrice (1998) della biografia di John Nash "A beautiful mind", da cui nel 2001 è stato tratto il celebre film con Russell Crowe, torna ora a distanza di quasi quindici anni con un nuovo libro. Una storia del pensiero economico contemporaneo ('800-'900) "scritta quasi come un romanzo, rivolta anche a chi non sa nulla di economia, fondamentale non solo negli scaffali di ogni economista ma anche sul comodino di ogni lettore", e divisa in tre grandi atti.
Atto Primo, La Speranza: Prologo-Mr. Sentimento contro l'orrido Scrooge, Assolutamente nuovo: Engels e Marx nell'era dei miracoli, Ma è proprio necessario che il proletariato esista? Il santo patrono di Marshall, Il mestiere di Miss Potter: la Webb e lo stato dell'economia domestica, La croce d'oro: Fisher e l'illusione monetaria, Una distruzione creativa: Schumpeter e l'evoluzione dell'economia.
Atto Secondo, La Paura: Prologo-La guerra dei mondi, Gli ultimi giorni dell'umanità: Schumpeter a Vienna, L'agonia dell'Europa: Keynes a Versailles, La via senza gioia: Schumpeter e Hayek a Vienna, Attrezzi immateriali della mente: Keynes e Fisher negli anni Venti, Problemi al motorino d'avviamento: Keynes e Fisher nella Grande Depressione, Esperimenti: Beatrice Webb e Joan Robinson negli anni Trenta, La guerra degli economisti: Keynes e Friedman al tesoro, L'esilio: Schumpeter e Hayek nell seconda guerra mondiale.
Atto terzo, La Fiducia: Prologo-Niente da temere, Passato e futuro: Keynes a Bretton Woods, La via per uscire dalla schiavitù: Hayek e il miraolo tedesco, Strumenti di signoria: Samuelson va a Washington, La grande illusione: la Robinson a Mosca e Pechino, Appuntamento con il destino: Sen a Calcutta e a Cambridge.
Il Quarto Atto lo stiamo vivendo adesso.
"Uomini e donne in tutto il mondo stavano prendendo seriamente in considerazione e discutendo apertamente la possibilità che il sistema sociale dell'Occidente potesse incepparsi e smettere di funzionare" (Arnold J. Toinbee, 1931)
"L'alternanza di boom e recessioni è la forma assunta dallo sviluppo economico nell'era del capitalismo" (Joseph Schumpeter)
"Uno sviluppo economico che normalmente richiederebbe secoli è stato compresso in due o tre decenni" (Rosa Luxemburg, "L'accumulazione del capitale", 1913)
"L'esperienza che le nazioni hanno del benessere è molto breve. Praticamente tutti, nel corso della storia, sono stati poveri" (Jeohn Kenneth Galbraith, "La società opulenta", 1958)
"Il desiderio di affidare all'uomo le redini del suo destino è la molla principale di quasi tutti gli studi economici" (Alfred Marshall)
La giornalista economica Sylvia Nasar, autrice (1998) della biografia di John Nash "A beautiful mind", da cui nel 2001 è stato tratto il celebre film con Russell Crowe, torna ora a distanza di quasi quindici anni con un nuovo libro. Una storia del pensiero economico contemporaneo ('800-'900) "scritta quasi come un romanzo, rivolta anche a chi non sa nulla di economia, fondamentale non solo negli scaffali di ogni economista ma anche sul comodino di ogni lettore", e divisa in tre grandi atti.
Atto Primo, La Speranza: Prologo-Mr. Sentimento contro l'orrido Scrooge, Assolutamente nuovo: Engels e Marx nell'era dei miracoli, Ma è proprio necessario che il proletariato esista? Il santo patrono di Marshall, Il mestiere di Miss Potter: la Webb e lo stato dell'economia domestica, La croce d'oro: Fisher e l'illusione monetaria, Una distruzione creativa: Schumpeter e l'evoluzione dell'economia.
Atto Secondo, La Paura: Prologo-La guerra dei mondi, Gli ultimi giorni dell'umanità: Schumpeter a Vienna, L'agonia dell'Europa: Keynes a Versailles, La via senza gioia: Schumpeter e Hayek a Vienna, Attrezzi immateriali della mente: Keynes e Fisher negli anni Venti, Problemi al motorino d'avviamento: Keynes e Fisher nella Grande Depressione, Esperimenti: Beatrice Webb e Joan Robinson negli anni Trenta, La guerra degli economisti: Keynes e Friedman al tesoro, L'esilio: Schumpeter e Hayek nell seconda guerra mondiale.
Atto terzo, La Fiducia: Prologo-Niente da temere, Passato e futuro: Keynes a Bretton Woods, La via per uscire dalla schiavitù: Hayek e il miraolo tedesco, Strumenti di signoria: Samuelson va a Washington, La grande illusione: la Robinson a Mosca e Pechino, Appuntamento con il destino: Sen a Calcutta e a Cambridge.
Il Quarto Atto lo stiamo vivendo adesso.
"Uomini e donne in tutto il mondo stavano prendendo seriamente in considerazione e discutendo apertamente la possibilità che il sistema sociale dell'Occidente potesse incepparsi e smettere di funzionare" (Arnold J. Toinbee, 1931)
"L'alternanza di boom e recessioni è la forma assunta dallo sviluppo economico nell'era del capitalismo" (Joseph Schumpeter)
"Uno sviluppo economico che normalmente richiederebbe secoli è stato compresso in due o tre decenni" (Rosa Luxemburg, "L'accumulazione del capitale", 1913)
"L'esperienza che le nazioni hanno del benessere è molto breve. Praticamente tutti, nel corso della storia, sono stati poveri" (Jeohn Kenneth Galbraith, "La società opulenta", 1958)
"Il desiderio di affidare all'uomo le redini del suo destino è la molla principale di quasi tutti gli studi economici" (Alfred Marshall)
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