Libreria Torriani di Luigi Torriani (foto di Nicola Vicini)

Libreria Torriani di Luigi Torriani (foto di Nicola Vicini)

sabato 28 settembre 2013

Quel che una pianta sa



Daniel Chamovitz, "Quel che una pianta sa. Guida ai sensi nel mondo vegetale" (Raffaello Cortina, pagg. 174)

Come fa un fiore di ciliegio a sapere quando è ora di sbocciare? Si rende davvero conto che è arrivata primavera? E come fa una Venere acchiappamosche a capire quando far scattare le sue foglie e intrappolare la preda? È forse in grado di avvertire le sottilissime zampe dell’insetto?

Per secoli abbiamo provato meraviglia di fronte alla struttura delle piante. Ora Daniel Chamovitz punta lo sguardo sulle modalità con cui i vegetali fanno esperienza del mondo, dai colori che “vedono” agli odori che “annusano”, e a quel che “ricordano”. Noi e i vegetali siamo figli della medesima evoluzione darwiniana, anche se due miliardi di anni fa è avvenuta la grande biforcazione tra le bellissime forme animali e quelle vegetali. In questo viaggio tra erbe, fiori e alberi, possiamo imparare come le piante distinguano l’alto dal basso, come si accorgano che una loro vicina è infestata, scoprendo che con i girasoli e le querce abbiamo in comune molto più di quanto possiamo immaginare.

Fisica quantistica per poeti



Leon M. Lederman-Christopher T. Hill, "Fisica quantistica per poeti" (Bollati Boringhieri, pagg. 327)

La fisica quantistica è la più solida base delle nostre conoscenze. Praticamente tutto ciò che sappiamo sul mondo passa per questa disciplina, e sono tantissime le realizzazioni pratiche che questa scienza ha reso possibili: dal laser ai transistor, dalla risonanza magnetica al telefono cellulare che ognuno di noi ha in tasca. Eppure, per la grande maggioranza delle persone si tratta di una materia totalmente ignota, ritenuta troppo "difficile", "arida" nella sua trattazione matematica, o "astrusa" nei suoi assunti di base. Nel migliore dei casi, un gioco per menti eccentriche, terribilmente complesso, al quale non conviene avvicinarsi, e che comunque nulla ha a che fare con la poesia del mondo.

E questo è un vero peccato, perché la fisica quantistica è innanzi tutto "bella", almeno quanto la poesia; e sebbene sia in effetti controintuitiva in maniera sconcertante (come la poesia) e a suo modo complicata, per capirne i segreti non è affatto necessario conoscere la matematica, almeno se a raccontarcela sono il Premio Nobel Leon Lederman e il suo collega Christopher Hill. Il dono della divulgazione di questi due autori, la loro verve stilistica e la loro indubbia competenza, permettono infatti a chiunque legga "Fisica quantistica per poeti" di capire finalmente a fondo fenomeni reali (eppure in un certo modo fiabeschi), come l'esistenza di particelle che "sanno" dove andare ancor prima di partire o che possono trovarsi in due luoghi contemporaneamente.

Vito Mancuso. Il principio passione



Vito Mancuso, "Il principio speranza" (Garzanti, pagg. 496)

In questo grande libro Vito Mancuso assume la passione come prospettiva da cui leggere il mondo. Il problema in particolare è l'amore, il suo posto nel mondo e nella logica che lo regge. Quando si ama, quando si vive per il bene e per la giustizia, si rafforza il nostro essere natura, oppure lo si indebolisce estinguendone la forza vitale? 
Mancuso ritiene che quando amiamo mettendo la passione al servizio dell'armonia delle relazioni raggiungiamo la pienezza dell'esistenza, perché il nostro amore riproduce una più ampia logica cosmica tesa da sempre all'armonia relazionale. La tesi va a toccare i fondamenti stessi del vivere e viene illustrata attraverso un confronto con le grandi tradizioni religiose, con le filosofie e con la scienza, toccando questioni di cosmologia, biologia, fisica, fino a discutere il senso filosofico del bosone di Higgs o «particella di Dio».
Ma come si concilia questa una visione simile con l'universale esperienza del male? Nell'affrontare questo tema da sempre presente nel suo pensiero, Mancuso chiama sulla scena i Mostri, le Signorie cosmiche e le Potenze sataniche di cui parla la Bibbia, in una specie di corpo a corpo metafisico con le radici stesse del negativo. Il risultato è la denuncia dell'infondatezza del dogma del peccato originale mediante cui la Chiesa ancora oggi interpreta il caos come peccato, finendo per generare inevitabili e infiniti sensi di colpa. In realtà, sostiene Mancuso, il caos non è peccato, ma l'indeterminatezza necessaria per il nascere della libertà, a sua volta condizione per la maturità dell'amore.
Affascinante racconto di una profonda avventura intellettuale, Il principio passione con la sua «formula del mondo» (Logos + Caos = Pathos) si offre alla mente perplessa come una nuova guida per rinnovare in modo responsabile la fiducia nella vita, e nell'amore quale suo scopo supremo.

Petacco. A Mosca solo andata



Arrigo Petacco, "A Mosca solo andata. La tragica avventura dei comunisti italiani in Russia" (Mondadori, rilegato, pagg. 164)

Negli ultimi anni della sua vita, Paolo Robotti, cognato di Togliatti e gelido inquisitore stalinista all'epoca delle «purghe», aveva chiesto al partito il placet per la pubblicazione delle sue memorie. Si proponeva infatti, con tardivo pentimento, di «riabilitare» tutti i compagni scomparsi nell'inferno dei gulag, quei giovani comunisti italiani (l'età media era di 20-25 anni) che, accorsi in Unione Sovietica per contribuire all'edificazione del primo Stato socialista, finirono stritolati in quella orrenda «macchina di morte». Ma non ebbe il placet. («Robotti ha scritto un bel libro» disse Pajetta. «Dovrebbero leggerlo tutti i compagni della Direzione del Partito ... E basta.») In seguito uscirono altri libri, diari o memoriali di sopravvissuti, ma il pci, finché è esistito, non ha mai preso una posizione ufficiale nei confronti di queste vittime innocenti.

Arrigo Petacco ricostruisce la storia dell'«emigrazione politica» dei comunisti italiani riparati in Unione Sovietica dopo l'avvento del fascismo: attraverso grandi e piccole vicende umane, tratteggia l'atmosfera irrespirabile del Club degli emigrati di Mosca, una sorta di dopolavoro dove le riunioni si erano trasformate in processi inquisitori. Rivela come le schede compilate e inviate dal pci, in cui venivano elencati gli «errori » politici commessi e poi corretti, si fossero rivelate delle denunce che ponevano gli sventurati alla mercé degli inquisitori di Stalin. Descrive il clima ambiguo e inquietante del Lux, l'albergo dove alloggiavano i compagni «dirigenti» e dove l'acqua scorreva nei lavandini anche la notte per confondere le «cimici» nel caso qualcuno parlasse nel sonno. E, non ultimo, la misera sorte di tanti bambini - i «figli del partito» - rimasti senza genitori e spediti negli istituti organizzati dal Comintern per forgiare gli «uomini nuovi».
La vita di tanti italiani si concluse drammaticamente con la fucilazione o la deportazione nel gulag. Gli emigrati che chiesero l'«onore» della cittadinanza sovietica furono i più sfortunati, perché persero ogni diritto, mentre a coloro che rimasero italiani andò un po' meglio: qualcuno tornò a casa, sia pure a prezzo del silenzio.

A Mosca, solo andata racconta, in tutta la sua drammaticità, le vicende di questi giovani illusi, cercando di gettare nuova luce su una storia di cui si è cercato troppo a lungo di cancellare la memoria.

venerdì 27 settembre 2013

CD NOVITA'



CD, LE NOVITA' IN LIBRERIA:
- Dream Theater, "Dream Theater" (normale e deluxe edition)
- Satyricon, "Satyricon"
- Sting, The Last Ship" (normale e deluxe edition)
- Kings of Leon, "Mechanical Bull"
- Metallica, "Through the Never"(2cd)
- A.A.V.V., cofanetto "Woodstock 40 Years" (6cd)
- Nirvana, "In Utero deluxe edition 20th Anniversary"
- Nirvana, dvd "Live and Loud"
- Bruce Springsteen, nuovo cofanetto "Tracks deluxe edition" (4cd)
- Alessandra Amoroso, "Amore puro" (normale e deluxe edition)
- A.A.V.V., "Pink is Good"

DVD NOVITA'



DVD, LE NOVITA' DELLA SETTIMANA IN LIBRERIA:

- Stefano Mordini, "Acciaio" (dal bel romanzo di Silvia Avallone, in libreria; in libreria anche il nuovo romanzo "Marina Bellezza")

- Pablo Larraìn, "No I giorni dell'arcobaleno"

- Giacomo Campiotti, "Bianca come il latte rossa come il sangue"

- Riccardo Milani-Claudio Bisio, "Benvenuto Presidente!"

- cofanetto Fernando Di Leo Crime Collection (4 dvd: Milano calibro 9 / La mala ordina / Il boss / I padroni della città)

giovedì 26 settembre 2013

La persona ideale, come dovrebbe essere?



Sheila Heti, "La persona ideale, come dovrebbe essere?" (Sellerio, pagg. 288)

Sheila non ha ancora trent’anni, e ha alle spalle un matrimonio che forse non doveva andare oltre l’entusiasmo giovanile. La sua vita ricomincia in solitudine, con la passione per la scrittura a riempire vuoti e silenzi. A Brooklyn o a Toronto, a Milano o a Parigi, nelle metropoli e nelle città di provincia, ci sono molte ragazze e donne come lei, ma questo non l’aiuta a trovare una strada, a capire «come bisogna essere», come comprendere se stessa, per crescere e maturare nei sentimenti, nella creatività, nei rapporti umani.
Due incontri sembrano darle l’energia di cui ha bisogno, due persone con cui trascorrere il tempo, che vale la pena osservare da vicino. Una è Margaux, pittrice di talento e spirito libero, l’altro è Israel, un giovane artista dai modi diretti ed espliciti. Un’amica e un amante, due sguardi e due esperienze, due diverse conformazioni della passione, dell’intelligenza, della maniera di stare al mondo. Per Sheila averli accanto è uno stimolo a scrivere, a raccontare tutto, a se stessa e a noi, attraverso conversazioni reali riportate così come sono accadute, e-mail trascritte senza alterazioni, ma anche grazie alle continue invenzioni narrative, al tono intimo del diario, al ritmo dialogato di una pièce teatrale. Sheila si fa esploratrice del presente, del nostro modo di vivere, insegue risposte piccole e vere a grandi domande: qual è il modo più sincero di amare, e soprattutto, «la persona ideale, come dovrebbe essere»?

Pedro Zarraluki. La storia del silenzio



Pedro Zarraluki, "La storia del silenzio" (Neri Pozza, pagg. 160)

Nelle pianure desertiche della Spagna del Nord il sole picchia così forte che, all’orizzonte, l’asfalto pare sul punto di sciogliersi. I due passeggeri della decappottabile che sfreccia lungo la strada, tuttavia, non sembrano preoccuparsene.
L’uomo guida con gli occhi socchiusi e pensa con un certo sollievo al romanzo che ha deciso di abbandonare. La donna che gli siede accanto, Irene, sebbene sia stata appena licenziata dalla casa editrice in cui lavorava, canticchia e conta i cippi sul ciglio della strada. Quando, all’improvviso, sentono un rumore – «come se qualcuno agitasse una scatola piena di viti» – l’auto si arresta, e lo scrittore e Irene si siedono all’ombra di un albero.
Avvolti dalla totale mancanza di suoni di quella campagna brulla e assolata, sprofondano in un torpore così assoluto, così carico di serenità e magia da pensare: «perché non scriviamo un libro sul silenzio?»
Eccitati dalla novità del progetto, fanno ritorno a Barcellona e si mettono al lavoro. Irene va in biblioteca, consulta testi, disegna schemi e scalette. Lo scrittore invita a casa amici e ascolta Olga, madre di due bambini e con una storia d’amore difficile alle spalle, che dice di essere rimasta due ore senza parlare nel mezzo di una festa; ascolta Silvia, la migliore amica di Irene, che parla dei vuoti e delle incomprensioni con François, l’insegnante di francese con cui sta uscendo; e Amador, depresso cronico e ossessionato dalla solitudine, che vorrebbe fare come Fitzgerald e uscire di notte con una carabina in mano.
Man mano che il libro cresce, infarcendosi dei racconti degli amici, di domande («perché il silenzio è imbarazzante in una cena tra amici, ma non sulla vetta di una montagna?»), di citazioni da Auden o da Calvino, di aneddoti su tribù africane talmente abituate al silenzio da parlare sottovoce, o di racconti come quello del primo uomo che «fabbricò il silenzio» agitando una campanella sottovuoto, lo scrittore e Irene smettono di parlare, si allontanano, come se fossero diventati essi stessi oggetti della loro ricerca. E quando, dopo un tradimento, la loro storia sembra arrivata al capolinea, una nuova idea, un nuovo esaltante progetto li riavvicina, rendendoli complici come un tempo.

Francesco Formaggi. Il casale



Francesco Formaggi, "Il casale" (Neri Pozza, pagg. 240)

L’estate è asfissiante, Francesco è pigro e vorrebbe restare in città, ma Giulia non sente ragioni e lo costringe a partire per una settimana di vacanza al casale di campagna della zia Ester. Stanno insieme solo da qualche mese e il loro rapporto è ancora pieno di slancio, ma quando Giulia allunga i piedi nudi sul cruscotto e Francesco si accorge che ha gli alluci orribili, quasi deformi, è come se il mondo gli crollasse addosso: prova una tale repulsione che perfino il pensiero di far sesso con lei gli diventa impossibile. Da quel momento in poi, come un sassolino che rotola a valle fino a diventare una valanga, tutto ciò che a Francesco accade nel casale sembra la conseguenza disastrosa di quella deformità. Come quando scopre che qualcuno si è messo a sterminare le galline, o che la zia Ester ha una vita notturna segreta, o che dietro il dito mozzo di Mario, il custode, si nasconde forse un misfatto inconfessabile e, ancora, dietro i modi timorosi della domestica Clara, insieme alle paure di una donna schiavizzata, si cela un insospettabile animo poetico.
Francesco intuisce che al casale, nascosta da comportamenti rigorosi e aristocratici, si sta preparando una sciagura. E quando si renderà conto di trovarsi al centro della scena in cui si scateneranno gli eventi, sarà ormai troppo tardi per tornare indietro. Dovrà guardarsi dentro, riconoscendo l’abisso che si apre tra ciò che ha creduto di essere e ciò che è realmente.

Martin Amis. Lionel Asbo



Martin Amis, "Lionel Asbo. Stato dell'Inghilterra" (Einaudi, rilegato, pagg. 326)

Lionel Asbo tiene molto all'educazione dell'amato nipotino Des e con lui è prodigo di buoni consigli: 1) porta sempre con te un coltello, 2) spacca qualche vetrina, 3) dài la birra ai pit bull per renderli piú aggressivi, 4) lascia stare le donne e dedicati ai siti porno...
Figuriamoci poi quando un colpo di fortuna lo trasforma nell'uomo piú ricco del Regno, nel «vip» che tutti i tabloid desiderano, nel modello per un'intera nazione. Martin Amis ha scritto una satira brutale, disperata, divertentissima, all'altezza di un'epoca brutale e disperata (ma non altrettanto divertente).

Bernhard. Correzione



Thomas Bernhard, "Correzione" (Einaudi, nuova edizione, pagg. 330)

Figura monomaniacale e paranoica, Roithamer è uno dei grandi personaggi bernhardiani. Liberamente modellato sulla figura di Wittgenstein, è austriaco, è scienziato, insegna a Cambridge. In anni di febbrili progetti e folle, perfezionistico lavoro, costruisce in mezzo a un bosco una stranissima abitazione per la sorella, l'unica persona da lui amata, «un cono nel quale la sorella dovrà abitare in futuro ed essere felice, essere al colmo della felicità». Ma la gioia non ci sarà, per nessuno. E il cono - rifugio, mausoleo, centro geometrico perfetto dell'esistenza e del pensiero - è destinato a scomparire risucchiato da una natura tentacolare e nemica che pure, a tratti, si apre pacificante «sul sentiero della scuola e della vita».

Némirovsky. Film parlato



Irène Némirovsky, "Film parlato e altri racconti" (Adelphi, pagg. 208)

Il 6 marzo 1931, nella nuova sala Gaumont degli Champs-Élysées, venne proiettato il primo film parlato francese, quel David Golder che Julien Duvivier aveva tratto dal fortunato romanzo di Irène Némirovsky, ap­parso due anni prima. Alcuni critici sospettarono che l’autrice, abilissima nel dare ritmo ai dialoghi, lo avesse addirittura scritto in vista dell’adattamento. Non era così, naturalmente, ma che il cinema fosse una sua passione, e che abbia sempre esercitato una forte influenza sul suo modo di raccontare, è indubbio: «I personaggi si muovono davanti ai miei occhi» diceva lei stessa. 

E proprio alla tecnica cinema­tografica si ispi­ra Film parlato – il primo e il più lungo dei racconti qui radunati –, che la Némi­rovsky conduce con mano sicura, in un alternarsi di dissolvenze incrociate, flash-back, campi e contro­cam­pi, ellissi tem­porali, e con un’at­ten­zione maniacale, co­me fa notare il curatore, per i dettagli visivi e sonori. Appassionata lettrice di Čechov, Irène Némirovsky non smise mai di scrivere racconti, fino agli ul­timi giorni della sua vita.

mercoledì 25 settembre 2013

Fare colpo con le parole



Sam Leith, "Fare colpo con le parole. Trattato spregiudicato di retorica da Aristotele a Obama" (Ponte alle Grazie, pagg. 322)

La retorica è intorno a noi: è nella relazione che facciamo a un importante cliente, nella richiesta di un buon tavolo al ristorante, nella supplica ai nostri figli affinché mangino le verdure. La retorica imprime forza alle parole: persuade, blandisce, motiva e raggira, appassiona e depista… Uno strumento raffinato, dalle molteplici potenzialità, che per molto tempo è stato considerato solo appannaggio dei politici, ma che in realtà usiamo tutti nel quotidiano, probabilmente senza rendercene conto, quindi senza sfruttarne appieno le possibilità.
Ed è proprio per imparare a conoscerlo e a padroneggiarlo meglio che Sam Leith ricostruisce le tappe fondamentali della storia – dalle sue origini in Attica fino a Obama, passando per Cicerone, Elisabetta I, Hitler e Jennifer Lopez – in un viaggio unico che, unendo passato e presente, cultura pop e cultura classica, attraverso esempi pratici, ci porterà a conoscere un’arte che è più che mai utile e fondamentale per fare davvero colpo nella vita.

E così vorresti fare lo scrittore



Giuseppe Culicchia, "E così vorresti fare lo scrittore" (Laterza, pagg. 156)


E così vorresti fare lo scrittore è il libro che tutti quelli che sognano di pubblicare un libro dovrebbero leggere.

«Tu che stai leggendo queste mie righe sappi che nel presente libro userò la parola ‘scrittore’, almeno quando riferita a me, per pura e semplice convenzione, perché si sa che l’Italia pullula di scrittori, e chiunque abbia pubblicato non dico un romanzo o un racconto ma giusto una raccolta di poesie o anche solo una singola poesia si ritiene automaticamente tale. Anzi, di più: perché tra le Alpi e il Lilibeo esistono innumerevoli scrittori convinti di essere tali benché siano inediti, e questo nonostante da alcuni lustri si pubblichi ormai praticamente tutto.»
Questo libro è destinato a un pubblico potenzialmente molto vasto, visto che – com’è noto – in Italia sono più quelli che scrivono che quelli che leggono. Attenzione, però, non si tratta di un manuale di scrittura. In circolazione ce ne sono già, e poi chissà se servono ancora, all’epoca del self-publishing cartaceo e/o digitale. No: E così vorresti fare lo scrittore è una sorta di guida a cosa gira intorno al mestiere di scrivere, passando per tutte le tappe che costellano la nascita e poi il consolidamento di uno scrittore: dalla correzione delle bozze al rapporto con l’ufficio stampa, dalla realizzazione della copertina alla costruzione del caso letterario, dalla prima presentazione in pubblico al dorato mondo delle Lettere italiane. Può darsi che ti possa tornare utile il giorno in cui sarai tentato/a di dire, alla tua prima intervista, che l’ispirazione ti arriva direttamente dal Cielo. Perché c’è chi lo dice, e con l’aria di crederci sul serio.

Io sono un mito. I capolavori dell'arte



Francesca Bonazzoli-Michele Robecchi, "Io sono un mito. I capolavori dell'arte che sono diventati icone del nostro tempo" (Electa, immagini, prefazione di Maurizio Cattelan, pagg. 144)

Forse non tutti gli artisti presenti in questo libro sarebbero orgogliosi di vedere la propria opera riprodotta su tazze e pantofole, ma in fondo è così che si sono conquistati l'eternità. La società di massa ha adottato quei capolavori e li ha trasformati in campagne pubblicitarie e merchandising. Così sono diventati familiari: un patrimonio pubblico e quotidiano. È come impadronirsi di una frase sentita in una conversazione e ripeterla in una situazione diversa. Come le idee sono in continua circolazione, così possono esserlo le immagini: sono di tutti e di nessuno al tempo stesso. Come hanno fatto dipinti quali "La Gioconda", "La nascita di Venere" e "L'urlo" a diventare le opere d'arte più famose al mondo? Perché "II Pensatore" di Rodin e "La grande onda" di Hokusai appaiono su t-shirt e tazze, nei programmi televisivi e nella pubblicità? Che cosa ha fatto sì che determinate immagini abbiano avuto un successo tanto straordinario da trascendere l'arte per diventare icone dell'immaginario collettivo?

"Io sono un mito" racconta le affascinanti storie di trenta capolavori dell'arte, dal "Discobolo" di Mirone a "Le fils de l'homme" di Magritte, spiegando perché hanno conquistato una fama che non conosce tempo. 

Il romanzo dell'estate 2013, anzi dell'anno



Ho già parlato tempo fa su questo blog del capolavoro "La verità sul caso Harry Quebert", che per me è il romanzo dell'estate 2013 e probabilmente è il romanzo dell'anno (http://libreriatorriani.blogspot.it/2013/06/joel-dicker-la-verita-sul-caso-harry.html). 
E' uscita ora una mia recensione al libro per il quotidiano L'Intraprendente: http://www.lintraprendente.it/2013/09/tutta-la-verita-sul-caso-harry-quebert-e-una-figata-pazzesca/

LEGGETE "LA VERITA' SUL CASO HARRY QUEBERT", NON VE NE PENTIRETE!!!!!!

martedì 24 settembre 2013

David Deutsch. L'inizio dell'infinito



David Deutsch, "L'inizio dell'infinito. Spiegazioni che trasformano il mondo" (Einaudi, rilegato, pagg. 504)

Questo libro intende cambiare il paradigma con il quale pensiamo la conoscenza, ed è destinato a diventare un classico nel suo genere. David Deutsch, uno dei piú prestigiosi e acclamati teorici scientifici contemporanei, esplora i grandi temi che informano la nostra comprensione del funzionamento del mondo fisico. Per molti secoli gli antichi modi di pensare impedirono all'umanità di dotarsi di un valido metodo per correggere errori e superare concezioni fallaci. Di conseguenza, per lunghi periodi le idee permasero in uno stato di stagnazione. Non a caso, trattandosi di spiegazioni sbagliate, perfino la migliore di esse poté ottenere solo qualche seguito, risultando il più delle volte fragile e inaffidabile al di là, ma anche all'interno, delle sue applicazioni tradizionali.
Anche quando le idee subirono cambiamenti, ben di rado ciò avvenne in senso migliorativo, e anche in questo caso solo poche volte tale cambiamento aumentò la portata della loro influenza.
L'emergere della scienza, e quello che in senso generale Deutsch definisce l'Illuminismo, segnò l'inizio della fine di tale sistema di idee statiche e parziali. Cominciò allora l'era attuale della storia umana, unica nella sua vertiginosa creazione e diffusione di conoscenza. Molti si chiedono per quanto tempo tutto ciò potrà continuare. Forse la scienza è intrinsecamente limitata? O siamo invece di fronte all'inizio dell'infinito? Davvero questi metodi posseggono un illimitato potenziale di creazione di ulteriore conoscenza?

Hans Küng. Tornare a Gesù



Hans Küng, "Tornare a Gesù" (Rizzoli, rilegato, pagg. 344)

Come moltissimi altri cattolici prima del concilio, Küng è cresciuto con l'immagine di Cristo tramandata dalla tradizione: il Figlio di Dio assiso in trono, frutto di una "cristologia dall'alto". Ma il vero Gesù Cristo il battagliero teologo svizzero lo ha conosciuto dopo i suoi studi romani, attraverso la moderna esegesi: "dal basso" ovvero "dalla prospettiva dei suoi primi discepoli", come reale figura della storia. È lui il fondamento dell'autentica spiritualità cristiana. A lui dobbiamo ispirarci per il nostro rapporto col prossimo e con Dio stesso. Ed è a lui che la Chiesa deve riferirsi; è il suo vissuto - ciò che ha predicato, combattuto e patito - che deve diventare il criterio di orientamento e di vita; è alla verità storica delle origini che occorre tornare per combattere le amnesie, le dissimulazioni e gli occultamenti correnti. 

Franzinelli. Il duce e le donne



In lettura, agghiacciante il primo capitolo sulla tragica vicenda di Ida Dalser e Benittino...

Mimmo Franzinelli, "Il duce e le donne. Avventure e passioni extraconiugali di Mussolini" (Mondadori, rilegato, pagg. 272)

Da sempre motivo di profonda curiosità, gli amori di Mussolini sono stati sinora ricostruiti essenzialmente su fonti di seconda mano, spesso riciclando aneddoti ormai risaputi. Mimmo Franzinelli, grande conoscitore degli archivi storici italiani e stranieri, recupera dagli archivi di Stato e da fondi privati materiali e testimonianze finora inediti - i rapporti di polizia sulle donne del "Capo", le testimonianze di Claretta Petacci, le memorie dei collaboratori del duce, in particolare dell'autista Ercole Boratto - che consentono di ricostruire in chiave meno romanzata non solo le molteplici relazioni sentimentali di Mussolini, ma anche le sue piccole e grandi vanità, il suo bisogno di disporre contemporaneamente di più partner, la sua brama di possesso e il demone della gelosia che lo tormentava. Divenuto duce del fascismo, ai rapporti (predatori) di cameratismo degli anni giovanili Mussolini preferisce relazioni centrate sulla sua assoluta supremazia e sulla subalternità delle partner: vive la propria sessualità come l'altra faccia della politica, convinto che la donna, come la folla, ami essere posseduta e dominata. Abituato a cogliere il piacere al volo, dove e come capita, s'accoppia fuggevolmente con cameriere e precettrici, con borghesi e con nobili, senza preconcetti di rango o di cultura.

Norman Stone. La seconda guerra mondiale



Norman Stone, "La seconda guerra mondiale. Una breve storia" (Feltrinelli, pagg. 224)

La seconda guerra mondiale è un incubo che tuttora si staglia al centro dell'età contemporanea: in quanto confutazione totale di ogni nozione di progresso umano e in quanto conflitto la cui eredità ancora ci perseguita a settant'anni di distanza. Il libro di Norman Stone, che si propone di narrare la guerra nel modo più sintetico possibile, rende incredibilmente nuova una vicenda che nei suoi lineamenti fondamentali è familiare ai più. Grazie al ritmo di una scrittura capace di catturare l'attenzione, ci si sente di fronte allo svolgersi incalzante di una storia terribile. Quello di Stone è un tentativo di trasmettere quel che risulta molto difficile comunicare: il senso di un conflitto epocale quale emerge dalla ricostruzione dei fatti, degli atti e delle scelte dei protagonisti.

Gerusalemme senza Dio



Paola Caridi, "Gerusalemme senza Dio. Ritratto di una città crudele" (Feltrinelli, pagg. 208)

Gerusalemme è una città dilaniata da millenni di guerre, scontri tra religioni, conflitti tra politiche contrapposte, che ne hanno fatto di volta in volta un simbolo, un avamposto strategico, un luogo da conquistare e controllare all'interno di un mercato di territori e popolazioni. Paola Caridi ha vissuto per dieci anni a Gerusalemme. Le sue pagine ci restituiscono una città vissuta intimamente, indimenticabile per la bellezza delle mura antiche, delle pietre bianchissime, della sua umanità dolente. Ma ci restituiscono anche una città crudele, dove israeliani e palestinesi fanno talvolta la spesa negli stessi supermercati, per poi rinchiudersi nei confini dei rispettivi quartieri, invisibili gli uni agli altri. Una città costellata di posti di blocco che controllano gli spostamenti di donne e uomini, merci e idee, nemici e potenziali attentatori. Una città densa di segni e memorie antiche e recenti, in cui ogni stagione politica porta con sé nuovi vincitori, nuove versioni della storia passata, nuove ripartizioni degli spazi urbani, nuove abitudini di vita. Gerusalemme si è aperta per un breve periodo alla modernità, per poi rinchiudersi dentro i propri muri. Rimane comunque un laboratorio, in cui si scontrano politica e vivere quotidiano. Sopravvive la speranza: che Gerusalemme, una e condivisa da tutti, torni a essere una città per gli uomini e le donne che lì vivono.

Lo Zohar rivelato



Michael Laitnam, "Lo Zohar rivelato. Il Libro della saggezza della Kabbalah" (Apogeo, pagg. 342)

Il Libro dello Zohar (Libro della Luce) è uno dei testi più misteriosi e incompresi che mai siano stati scritti. Il più grande kabbalista del XX secolo, Rav Yehuda Ashlag (1884-1954), meglio conosciuto come Baal ha-Sulam, ha aperto agli uomini di oggi una nuova strada verso la comprensione dei segreti dello Zohar. Sulle orme di Baal ha-Sulam, "Lo Zohar rivelato" è un invito a intraprendere un viaggio verso un mondo più elevato. Michael Laitman, autore del libro, ci introduce alle rivelazioni del commentario Sulam e dello Zohar. Sotto la sua guida, saremo aiutati a mettere a punto i nostri pensieri, per massimizzare il beneficio spirituale derivato dalla lettura dello Zohar. All'ampia parte dedicata a introdurre e spiegare il Libro e i doni di sapienza che contiene, fanno seguito corpose appendici che riportano la traduzione dell'introduzione allo Zohar di Baal ha-Sulam e di una selezione di brani dello Zohar, restituiti e compilati per favorire una facile lettura e la piena comprensione di questo testo.

Marcello Marchesi




"RICETTA Disossate / la verità / per cucinarla / meglio"

Bompiani ripropone i libri di Marcello Marchesi (1912-1978), umorista alla rivista "Il Bertoldo" (poi al "Marc'Aurelio" e a "Omnibus"), autore per la radio "Cinquemila lire per un sorriso", con Corrado), per la televisione (Canzonissima), collaboratore di Ugo Tognazzi, Gino Bramieri, Alberto Sordi, sceneggiatore di molti film di Totò, autore di slogan pubblicitari.

IL DOTTOR DIVAGO
[il "dottor Divago" del titolo è Aldo Moro]
Per la prima volta viene raccolta in volume la produzione umoristica di uno dei fondatori della comicità italiana: come giornalista prima e come autore radiofonico e televisivo poi, Marcello Marchesi ha fatto ridere due generazioni di italiani con le sue battute fulminanti. Un umorismo dissacrante e mai volgare, che ha animato mezzo secolo di spettacolo e continua a strappare risate ironizzando sui vizi dei famosi e sulle manie della gente comune. Una scrittura sferzante, capace di attraversare con il sorriso ricchezza e povertà, vecchiaia e giovinezza, sacro e profano

IL MALLOPPO
Marcello Marchesi è stato uno dei più popolari autori di teatro e televisione, un mago della battuta, del gioco di parole, della massima delirante. Nel "Malloppo" l'umorista famoso, diventato signore di mezza età, fa i conti col suo passato. E il suo passato è fatto di parole, parole, parole combinate in tutti i modi possibili, parole e battute sue e parole e battute che lo hanno bombardato per tutta una vita come annunci pubblicitari, titoli di giornali, notizie, eventi, principi morali, proverbi e insulti. Nella sua mente queste parole si trasformano, si uniscono per dar vita a nuovi calembour. Marchesi si immagina come un vecchissimo manipolatore di parole che, nel suo letto di sofferenza, si svuota del "malloppo" che gli affolla la mente delirante, e lo riversa in un nastro magnetico immaginario. Ma tra le parole affiorano i ricordi, i fatti, si disegna la ricostruzione di un amore di mezza età, assillante, insostenibile, e brani di vicende infantili. 

sabato 21 settembre 2013

Grignone. L'ultima cima del Papa alpinista



Domenico Flavio Ronzoni, "Grignone. L'ultima cima del Papa alpinista" (Bellavite, pagg. 48)
[in libreria anche: Domenico Flavio Ronzoni, "Achille Ratti. Il prete alpinista che diventò Papa" (Bellavite, rilegato, pagg. 266)

Ottobre 1913: don Achille Ratti, che nove anni dopo diventerà Papa col nome di Pio XI, effettua l’ultima sua ascensione; sale sulla Grigna Settentrionale e vi rimane per ben quattro giorni. Dopo quella escursione, gli impegni sempre più gravosi lo terranno lontano dalle sue amate montagne.
I due saggi e il racconto presentati in questo volume vogliono fare memoria di quella sua ultima ascensione, illuminando aspetti poco noti di colui che fu un grande alpinista e un grande Papa del Novecento.  

venerdì 20 settembre 2013

CD NOVITA'



CD, LE NOVITA' IN LIBRERIA:
- Elton John, "The Diving Board"
- Placebo, "Loud Like Love"
- Jack Johnson, From Here To Now To You"
- Carcass, "Surgical Steel" 
- Negrita, "Deja vu Unplugged Studio Recordings"
CD RACCOLTE NOVITA' IN LIBRERIA:
- new trolls 3cd collection
- modugno 3cd collection
CD RISTAMPE JAZZ IN LIBRERIA:
- duke ellington Afro-bossa
- the art farmer quartet sing me softly of the blues
- duke pearson prairie dog
- jimmy giuffre, the jimmy giuffre clarinet
- charles mingus the clown
- milt jackson Ballads & blues
- frank rosolino turn me loose!
- mel tormé comin' home baby
- clarke, boland jazz is universal
- chris connor, chris connor
- charlie poole and the higlanders, the complete paramounts & brunswick reconrdings 1929

DVD NOVITA'



DVD, le novità in libreria:
- Kevin Macdonald, "La vita in un giorno"
- Hannes Lang, "Peak. Un mondo al limite"
DVD NOVITA' RISTAMPE, in libreria:
- Luchino Visconti, "Ludwig" (1973)
- Gottfried Reinhardt, "La città spietata" (1961)
- Rudolph Maté, "I due capitani" (1955)
- Marcel Carné (con Jean Gabin), "Alba tragica" (1939)
- Julien Duvivier, "Don Camillo" (1952)
- Julien Duvivier, "Il ritorno di Don Camillo" (1953)

LA VITA IN UN GIORNO
Il primo Social Movie della storia. Il 24 luglio 2010, gli utenti della community di YouTube, hanno avuto 24 ore di tempo (esattamente dalle 00:01 alle 23.59) per immortalare uno spaccato della propria vita con una videocamera ed inviare il/i file al relativo canale YouTube del progetto entro il 31 luglio 2010. Il produttore esecutivo è stato Ridley Scott che ha fatto selezionare i filmati dal regista Kevin Macdonald, e montare i video selezionati da Joe Walker. Il film include scene tratte da 4.500 ore di girato disponibile in 80.000 iscrizioni provenienti da 140 nazioni.

PEAK UN MONDO AL LIMITE
Ormai anche nei luoghi piú selvaggi si è diffuso il turismo di massa, lasciando tracce indelebili nel paesaggio. A causa dei cambiamenti climatici e della mancanza di neve è stato necessario sviluppare imponenti mezzi tecnologici per produrre un paesaggio ideale svincolato dagli eventi di natura: le macchine scavano la terra, si creano sale computerizzate nel cuore dei monti, si innalzano torri, si allungano a terra tubi e cavi, gli spandi neve artificiale imbiancano incessantemente le piste. Il paesaggio delle Alpi è ormai divenuto uno sconcertante ibrido di tecnologia e natura. Questo documentario segue le modifiche del paesaggio e le tracce inestinguibili lasciate dalle invasioni degli uomini, osservando per un intero anno il processo di trasformazione delle Alpi, scoprendo tutto ciò che è abitualmente nascosto ai turisti invernali sotto uno spesso manto di neve artificiale.

LUCHINO VISCONTI LUDWIG
Incoronato re di Baviera nel 1864 a soli 18 anni, Ludwig è un sovrano eccentrico, attratto unicamente dalla sublimità dell'esperienza estetica. Per questo protegge Wagner, nonostante l'ostilità della corte, e nel 1866 si oppone inutilmente all'intervento della Baviera nella guerra austro-prussiana. Solo e amareggiato, Ludwig si rifugia in un suo mondo artificioso e si degrada in orge con i servi. Destituito dal trono, viene trovato morto sulle sponde del lago di Starnberg nel 1886.

CITTA' SPIETATA
Germania occupata, dopo la seconda guerra mondiale. Quattro soldati USA sono processati per lo stupro di Karina Steinffe, una ragazza tedesca. Il maggiore Garret, loro difensore, interessato a salvare la vita ai soldati che rischiano la pena capitale riesce a dimostrare che anche la ragazza è parzialmente colpevole, avendo tentato gli uomini col proprio comportamento. I quattro militari vengono condannati in modo severo ma non alla pena capitale.

I DUE CAPITANI
Nel 1803 gli Stati Uniti acquistano dalla Francia il territorio della Louisiana e gli ufficiali Clark e Lewis vengono incaricati di esplorarla. Giunti sul posto trovano una tribú di indiani in guerra con quella degli Scioanes e scoprono che Sacajawea, la sorella del capo è loro prigioniera. Clark e Sacajawea si innamorano e decidono di sposarsi a Washington. Ma la ragazza indiana capisce subito che quello non è il suo mondo.

ALBA TRAGICA
Parigi, anni Trenta. François, un tranquillo e onesto operaio, si innamora follemente di una giovane fioraia al punto da uccidere Valentin, l'uomo che da tempo la perseguita. Frastornato, François si barrica in casa, assediato dalla polizia passa l'intera nottata a ripensare agli avvenimenti che l'hanno condotto a tale drammatica circostanza. Scorre così, lentamente, tutta la sua vita passata. Il film ha avuto un rifacimento nel 1947

DA TEMPO FUORI CATALOGO, TORNANO IN DVD I FILM DI DON CAMILLO

Il romanzo dei Windsor



Antonio Caprarica, "Il romanzo dei Windsor. Amori, intrighi e tradimenti in trecento anni di favola reale" (Sperling & Kupfer, rilegato, pagg. 310)

Se il buon nome e il successo della monarchia britannica dipendessero dalla gloria degli antenati, Elisabetta II rischierebbe di trovarsi a mal partito: nessuno infatti ha lavorato più alacremente di molti suoi predecessori per demolire l’immagine della dinastia. Seguendo a ritroso l’albero genealogico dell’attuale regina, ci si imbatte in una serie di veri campioni di dissipatezza e follia. Donnaioli incalliti ricattati dalle amanti come Edoardo VIII, che abdicò per sposare l’americana Wallis Simpson, o Edoardo VII, al quale la madre, la solida e severa regina Vittoria, indirizzava inutilmente accorati richiami al dovere. Genitori sadici come Giorgio I, il re arrivato all’inizio del 1700 dal principato di Hannover, che sfrattò il figlio e la nuora separandoli dai loro bambini, e lo stesso figlio maltrattato che, diventato re Giorgio II, riservò il medesimo trattamento al suo primogenito ed erede. Scialacquatori di ricchezze come Giorgio IV, in gioventù bello e raffinato come il principe delle favole, che per ripianare i suoi debiti fu costretto alle nozze con una donna che lo ripugnava. 

mercoledì 18 settembre 2013

F. Hebbel. Giudizio universale con pause



"La metempsicosi-un ladro potrebbe essere stato un tempo il padrone delle cose che ora ruba"
"Umorismo è riconoscere le anomalie"
"Morire di nascita"
"Una persona che ti piove dentro"
"Una ragazza che, ovunque guardi, scorge stelle invisibili a chiunque altro. Ma è il riflesso dei suoi occhi"
- "Un uomo che si duole di essere nato cattolico perché così non gli è dato di convertirsi ora"
...

Friedrich Hebbel, "Giudizio universale con pause" (Adelphi, pagg. 174)

Kafka lesse «tutti d'un fiato» i Diari del poeta tedesco Friedrich Hebbel (1813-1863), an­noverandoli fra i «libri che mordo­no e pungono».

E anche a noi è oggi dato di assaporarli grazie a un curatore d'ecce­zione, Alfred Brendel, che dall'am­pia partitura originale ha ricavato questa scel­ta, dove troveremo micronarrazioni in sé con­chiu­se, feroci paradossi e sogni, confessioni spietate e me­di­tazioni filosofiche, storie di animali e in­ter
rogativi su una Giustizia spesso fallace, fram­menti autobio­grafici e note su fatti contingenti o epocali (la rivolu­zione del '48) – tutti segnati da un ra­di­ca­le scetticismo nei confronti della Storia. «Spet­ta­colo pi­rotecnico sotto una nevicata», i Diari ci offrono riflessioni sul dolore e la morte, sulle miserie della felicità («Quando Dio si trovò in imbarazzo a causa della turba d'uomini che non sapevano cosa fare di se stessi, creò allora la fe­li­cità»), sulla stoltezza («Persone che al posto del cervello sembrano avere nella scatola cranica un pugno serrato; tanto si ostinano nella loro stupidità»), e uno sguardo disincantato sui senti­menti («L'amore dei più: caldo egoismo»), sul prez­zo di un sapere che concima «l'albe­ro della conoscenza con la linfa della vita». Vita che non è altro se non «saccheg­gio dell'uomo interiore», sic­ché non resta che stare ritti digrignando i denti contro i denti del mondo. 

Gérald de Nerval. La regina di Saba



Gérard de Nerval, "La regina di Saba" (Adelphi, pagg. 204)

Da Adamo, statua di fango, Eva ebbe Abele, amato da Geova; da Eblis, il Satana arabo (nella Bibbia, il Serpente), ebbe Caino, che per Geova fu sin dall’ini­zio una spina nel fianco. Le due discendenze – i Figli del Fango e quelli del Fuoco – popolarono la Terra. Ai primi toccarono la ricchezza, il potere politico, una saggezza languida e pomposa; ai Figli del Fuoco, l’abilità tecnica, il sentimento vivo dell’arte e della grandezza, l’oscura ferita di una colpa e il risentimento per le ingiustizie patite, la fatica, la solitudine, la miseria.

Il mito delle due razze è lo sfondo su cui Gérard de Nerval (1808-1855) collocò questo romanzo del 1853 che leggiamo ora in prima traduzione italiana.

Frammenti di leggende bibliche, coraniche e massoniche danno vita a un mito radicalmente nuovo. Da un lato c’è un di­scen­dente di Adamo, Solimano Ben-Daud (Salomone figlio di David), l’homme moyen sensuel incoronato, che vorrebbe la gloria di poeta e l’immortalità; dal­l’altro, nato dalla stirpe di Eblis, il suo capomastro Adoniram, che sogna di emulare gli splendori dell’epoca prima del Diluvio – quando i Figli del Fuoco avevano costruito la metropoli di Enochia e la Grande Piramide – e, guidato da Tubal-Kain, figlio di Caino, scende nel Regno sotterraneo, dove vede la tomba di Adamo, la pietra di smeraldo che occupa il cuore della terra, le immense serre infuocate dove gli gnomi coltivano i metalli. Entrambi amano la regina di Saba, vero cuore del racconto, padrona di un anello magico cui obbediscono gli spiriti dell’aria – e incarnazione luminosa della capacità femminile di trasformare in ragione, poesia e grazia gli enigmi più tenebrosi.

martedì 17 settembre 2013

T. Bizot. Cattolico anonimo



Thierry Bizot, "Cattolico anonimo" (Castelvecchi, pagg. 192)

"Cattolico anonimo" è il racconto ironico e commosso di una crisi spirituale e di una conversione inattesa. Tutto comincia la sera in cui Thierry Bizot, produttore televisivo di successo, viene convocato dal coordinatore scolastico per discutere dei problemi del figlio tredicenne. L’incontro getta un seme: quasi senza rendersene conto Thierry confida al professore i suoi dubbi di padre, torna a casa con un nodo in gola, continua a pensare al breve dialogo di quel giorno. Quando riceve dal professore l’invito a una catechesi per adulti, reagisce con sarcasmo e scetticismo. Ma ci va, non immaginando nemmeno che sarà l’inizio di un percorso spirituale che lo porterà a incontrare personaggi straordinari, metterà in discussione le sue convinzioni e, infine, lo renderà più forte, permettendogli di mettere ordine nella sua vita.
In questo romanzo autobiografico, vero e proprio «coming out spirituale», Bizot fa emergere gli interrogativi dell’esistenza attraverso le piccole vicende quotidiane, racconta un travaglio interiore, ma con la leggerezza di una serenità ritrovata. Best seller in Francia, selezionato nel 2008 per il Premio Renaudot, il libro è diventato un film diretto da Anne Giafferi, moglie di Bizot, uscito in Italia col titolo "L’amore inatteso".

Robert Darnton. Il grande massacro dei gatti



Robert Darnton, "Il grande massacro dei gatti e altri episodi della storia culturale francese" (Adelphi, nuova edizione settembre 2013, pagg. 428)

«Robert Darnton possiede la curiosità investigativa del reporter di razza, la scrupolosità dello studioso e la sensibilità del romanziere». Così un illustre critico, Stanley Hoffmann, presentò questo libro quando apparve in America nel 1984 (già uscito in Italia, sempre per Adelphi, nel 1988, da tempo fuori catalogo).
Di fatto, il progetto di Darnton [di lui già qui in libreria anche "Il grande affare dei Lumi. Storia editoriale dell'Encyclopédie 1775-1800", Adelphi, pagg. 754] è estremamente ambi­zioso: si tratta, nelle parole del­l’autore, «di mostrare non solo che cosa pensava la gente, ma come pensava – come interpretava il mondo, gli dava un senso e gli conferiva un significato emotivo». Così Darnton ha scelto la via di illuminare la sensibilità e i modi di vita del Settecento francese, in ambienti disparati, attraverso sei storie, in gran parte basate su inediti documenti di archivio.

Si passa dal «grande massacro dei gatti», feroce vicenda che si svolge nell’ambiente artigiano di Parigi, alle indagini di un ispettore di polizia che sorveglia le attività di scrittori considerati pericolosi per il regime; dalle strategie di Diderot e d’Alembert nel corso dell’immenso lavoro per l’Ency­clo­pé­die alle singolari reazioni dei lettori allo scrittore che scosse radicalmente la sensibilità dell’epoca: Rousseau. E il saggio iniziale illumina il truculento folklore contadino che fa da sfondo alle grandi fiabe di Perrault e Madame d’Aulnoy.

sabato 14 settembre 2013

Breccia. La tomba degli imperi



Gastone Breccia, "La tomba degli imperi. Uomini, armi e strategie: storie del conflitto afghano" (Mondadori, pagg. 279)

"Sappiamo bene perché siamo qui. Siamo meno sicuri di capire perché ce ne stiamo andando." Afghanistan occidentale, primavera 2011. Tra le migliaia di militari italiani che svolgono il loro servizio nell'ambito del Regional Command West (province di Herat, Farah, Ghor e Badghis) non ci sono molti dubbi sulla legittimità e la natura della missione ISAF (International Security Assistance Force) in cui sono impegnati: i talebani hanno offerto asilo e protezione a Osama bin Laden, e gli attentati dell'11 settembre 2001 hanno quindi giustificato di fronte agli occhi e alla coscienza del mondo l'intervento della coalizione occidentale per rovesciare il loro regime. In seguito, la situazione interna ha reso necessario prolungare la presenza armata nel paese per garantire la sicurezza della popolazione e una possibilità di sviluppo all'economia e alla società civile. Ma la missione che sta per concludersi è davvero compiuta? L'Afghanistan si sta avviando verso un futuro di pace e progresso? Il governo creato all'indomani della vittoria sui talebani, guidato da Hamid Karzai, è in grado di garantire la sicurezza interna, come implicherebbe il passaggio delle consegne ormai in via di completamento tra le truppe NATO e i reparti dell'esercito e della polizia di Kabul? Gastone Breccia, che ha trascorso un periodo in Afghanistan con la brigata Folgore, ci fa da guida nella quotidianità della missione ISAF.

Barbero. Donne, madonne, mercanti e cavalieri



Alessandro Barbero, "Donne, madonne, mercanti e cavalieri. Sei storie medievali" (Laterza, pagg. 129)

Fra' Salimbene da Parma, il francescano che ha conosciuto papi e imperatori, vescovi e predicatori, e su ognuno ha da raccontare aneddoti, maldicenze e pettegolezzi; Dino Compagni, il mercante di Firenze che ha vissuto in prima persona i sussulti politici d'un comune lacerato dai conflitti al tempo di Dante; Jean de Joinville, il nobile cavaliere che ha accompagnato Luigi il Santo alla crociata, testimone imperturbabile di sacrifici, eroismi e vigliaccherie; Caterina da Siena, che parlava con Dio e le cui lettere infuocate facevano tremare papi e cardinali; Christine de Pizan (si chiamava in realtà Cristina da Pizzano), la prima donna che ha concepito se stessa come scrittrice di professione, si è guadagnata da vivere ed è diventata famosa scrivendo libri; Giovanna d'Arco, che comandò un esercito vestita da uomo e pagò con la vita quella sfida alle regole del suo tempo. E' possibile incontrare uomini e donne del Medioevo, sentirli parlare a lungo e imparare a conoscerli? E possibile se hanno lasciato testimonianze scritte, in cui hanno messo molto di se stessi. È il caso di cinque su sei dei nostri personaggi; della sesta, Giovanna d'Arco, che era analfabeta o quasi, possediamo lo stesso le parole, grazie al processo di cui fu vittima e protagonista.

Baricco. Palladium lectures



Alessandro Baricco, "Palladium lectures" (2 dvd + libro, Feltrinelli)

"In generale io faccio sempre lezione con questo obiettivo: dare delle risposte che a loro volta generano delle domande. È una specie di doppio movimento: da un lato do agli studenti delle risposte, cioè li aiuto a capire com'è fatta una certa cosa, gli concedo il piacere della conoscenza; dall'altro mi sforzo di fargli capire come quelle risposte siano soprattutto delle password per accedere a nuove domande: e in questo modo gli concedo il privilegio dell'ignoranza. Così si ricostruisce la catena del sapere, che è sempre coniare risposte che contengano domande: la progressione di una formazione culturale è tutta lì. Le Palladium Lectures sono costruite con quella logica." (Alessandro Baricco)

Primavera Fisogni. Il candore



Primavera Fisogni, "Il candore" (Firenze Atheneum, pagg. 96)

Un bimbo di sei-otto mesi che mangia con voracità le prime pappe sta facendo un'esperienza filosofica di grana finissima. Svolge un processo di valutazione che mette in moto l'attività giudicante e invita a ripensare, radicalmente, lo sviluppo del senso morale. Non è che un esempio del particolarissimo rapporto con la realtà vissuto nei primi anni di vita, che partecipa a forgiare il candore. Un modo di essere proprio della prima infanzia, caratterizzato da una potente implicazione con il bene (non sovrapponibile all'innocenza). 

Indagini statistiche sull'efficacia della preghiera



Francis Galton, "Indagini statistiche sull'efficacia della preghiera" (il Melangolo, pagg. 72)

Pregare per qualcuno funziona?
Tre testi del cugino di Darwin, Sir Francis Dalton (1822-1911), pubblicati nel 1872 e proposti ora per la prima volta in traduzione italiana. I primi tentativi di sottoporre a verifica empirica e statistica l’efficacia delle preghiere intercessorie (le preghiere in cui si chiede la guarigione di un parente malato o la buona salute di un amico).

Cantonate. Perché la scienza vive di errori



Mario Livio, "Cantonate. Perché la scienza vive di errori" (Rizzoli, rilegato, pagg. 458)

La teoria dell'evoluzione ha cambiato per sempre il nostro modo di concepire la vita sulla Terra, eppure il maestoso edificio costruito da Darwin non fu esattamente un viaggio rettilineo dal mito alla scienza: funzionò in realtà quasi per miracolo - tra errori, equivoci e imprecisioni - almeno fino alle scoperte di Mendel sui meccanismi dell'eredità biologica. A sbagliare, però, Darwin fu in ottima compagnia. Lord Kelvin, uno dei più grandi scienziati della seconda metà del diciannovesimo secolo, sostenne perentoriamente che la Terra non poteva essere più vecchia di qualche milione di anni; Linus Pauling, fondatore della biologia molecolare e due volte premio Nobel, propose un modello del DNA del tutto errato perché temeva di essere battuto sul tempo dai colleghi; l'astrofisico Fred Hoyle definì sarcasticamente "Big Bang" l'esplosione che dette origine all'Universo perché non vi credeva (ma era lui ad avere torto). Einstein stesso volle elaborare una teoria generale delle forze naturali senza tener conto della meccanica quantistica semplicemente perché non l'aveva mai studiata. "Un genio non sbaglia. I suoi errori sono cercati e sono l'anticamera delle scoperte" diceva l'Ulisse di Joyce e ci ricorda Mario Livio in questo nuovo saggio; un viaggio al cuore del pensiero scientifico attraverso gli scivoloni di cinque menti eccelse indotte in errore da vanità, ambizione o eccessiva fiducia in sé.

Boncinelli. Una sola vita non basta



Edoardo Boncinelli, "Una sola vita non basta. Storia di un incapace di genio" (Rizzoli, rilegato, pagg. 420)

Dal 1968 al 1981 Edoardo Boncinelli ha dedicato tutte le sue energie ad allevare drosofile, quei "moscerini della frutta" che sono l'incubo di ogni cucina ma che hanno fra gli scienziati molti estimatori. La biologia era allora in un momento di lenta e inesorabile trasformazione. La ricerca mirava a comprendere i meccanismi che regolano l'espressione dei geni, che sarebbero stati scoperti uno dopo l'altro in un'esaltante epopea scientifica. Boncinelli questa avventura l'ha vissuta da protagonista e sul filo dei ricordi la ripercorre nei suoi snodi cruciali, a cominciare dalla scoperta dei geni architetto dell'uomo, frutto di un'intuizione fortuita avuta chiacchierando con un collega. È il primo passo di un viaggio che lo porterà a indagare le dinamiche dello sviluppo del cervello e ad addentrarsi nel complesso e affascinante universo delle neuroscienze. È la vita di uno scienziato animato fin da bambino da una inesauribile sete di conoscenza, quella che si dispiega nelle pagine di questo libro, intessuta di faticose e inebrianti giornate in laboratorio ma anche di affetti e amicizie saldissime. Una vita assaporata sullo sfondo delle città più amate - Firenze, Napoli, Trieste - ma anche di un mondo girato freneticamente per condividere le proprie conquiste con la comunità scientifica. 

venerdì 13 settembre 2013

DVD NOVITA'



Dvd, le novità in libreria:
- Gabriele Salvatores, "Educazione siberiana" 
- Dustin Hoffman, "Quartet"
- Giorgia Farina, "Amiche da morire"
- fabio Ferzetti-Gianfranco Giagni, "Carlo!" (documentario su carlo Verdone"
- "L'incredibile barriera corallina" (documentario)
- "Traiano. Optimus princeps" (documentario)
- "Nazismo. La cospirazione occulta" (documentario)

Ristampe, novità in libreria:
- Stanley Kubrick, "Fear and Desire. Paura e desiderio" (1953)
- Russell Rouse, "La pistola sepolta" (1956)
- Richard Thorpe, "Su un'isola con te" (1948)
- Richard Thorpe, "La casa dei sette falchi" (1959)
- William Marshall, "L'avventuriero di New Orleans" (1951)
- Joseph M. Newman, "Traversata pericolosa" (1954)
- René Clair, "Le belle della notte" (1952)
- Alain Corneau, "Police Python 357" (1976)
- Bertrand Tavernier, "Legge 627" (1992)

CD NOVITA'



Cd, le novità in libreria:
- Samuele Bersani, "Nuvola numero nove"
- Ornella Vanoni, "Meticci (io mi fermo qui)"
- Madonna, "MDNA World Tour" (2 cd)
- Madonna,  "MDNA World Tour" (deluxe edition 2cd + dvd)
- Clash, "London Calling" remastered
- Clash, "Sandinista!" remastered

http://www.youtube.com/watch?v=Phl6k1_6KHg

http://www.youtube.com/watch?v=Fzri4Tny-Fc

giovedì 12 settembre 2013

Adelchi Battista. L'estate degli inganni



Adelchi Battista, "L'estate degli inganni" (Guanda, pagg. 432)

25 luglio 1943: Mussolini viene deposto, Badoglio è il nuovo capo del governo. 11 settembre: tre giorni dopo la firma dell’armistizio tra l’Italia e gli Alleati, un commando tedesco libera il Duce dalla prigione sul Gran Sasso. Tra queste due date si sviluppa un dramma internazionale che ha al centro il destino dell’Italia. A Roma, re Vittorio Emanuele III e Badoglio conducono un complicato doppio gioco con i rappresentanti della Germania nazista, mentre trattano la resa con gli Alleati, in un andirivieni di generali, negoziatori, spie. Nella Tana del Lupo, Hitler discute con il suo Stato maggiore l’invasione della penisola. Tra Washington e Londra – passando per il Vaticano – si intrecciano corrispondenze concitate, speranzose, sprezzanti tra capi di Stato e ambasciatori, mentre gli accordi vengono firmati e comincia la Liberazione. E intanto le bombe non smettono di cadere...
In un crescendo di tradimenti ed equivoci, complotti e fughe, Adelchi Battista racconta in presa diretta, come in un film, la storia dei quarantotto giorni cruciali di quell’estate. Nel suo montaggio serrato di dialoghi e situazioni, i protagonisti e i comprimari di quegli eventi – da Ettore Muti a Kesselring, da Dino Grandi a Claretta Petacci – tornano alla vita componendo il quadro di una vivida commedia umana.

mercoledì 11 settembre 2013

Stuart Nadler. La fortuna dei Wise



Stuart Nadler, "La fortuna dei Wise" (Bollati Boringhieri, pagg. 368)

1947. La fortuna cade letteralmente dal cielo per Arthur Wise, piccolo avvocato ebreo di provincia, sotto forma di un aereo della Boston Airways che precipita nel mare del New England: Wise dà il via a una class action vittoriosa che farà di lui il terrore delle compagnie aeree di linea, e un uomo ricchissimo. Compera una magnifica tenuta a Cape Cod, con due case, una per sé, la moglie e il figlio Hilly, l'altra per l'amico e socio Robert Ashley. Con la proprietà arriva anche l'houseboy nero dei precedenti abitanti, Lem Dawson, che viene incaricato di fare la spola con messaggi e documenti tra le due case e i due soci. L'adolescente Hilly si innamora della nipote di Lem, la bellissima Savannah, e l'innocente relazione tra i due ragazzi darà il via a una serie di eventi imprevedibili quanto drammatici.

A poche pagine dall'inizio, Stuart Nadler ha già introdotto nella sua storia i temi classici della letteratura americana di sempre: la fortuna improvvisa, le cause legali collettive, l'amicizia maschile, l'amore interrazziale, l'impulsività giovanile, la vendetta, i contrasti tra padre e figlio, la prepotenza del denaro, il baseball...
Cinquant'anni dopo ritroviamo tutti a Cape Cod: Hilly è vedovo e ha quattro figlie, Savannah ha un marito e un figlio adottivo, Arthur Wise è stanco e malato, e tutti i personaggi stanno ancora cercando di farsi una ragione di quello che era accaduto nello stesso posto tanti anni prima.

Kim Fay. La mappa dei ricordi perduti




Kim Fay, "La mappa dei ricordi perduti" (Neri Pozza, pagg. 400)

Nel 1925, a Shanghai, nessuno si chiede perché un forestiero metta piede in città. Si dà semplicemente per scontato che abbia qualcosa da nascondere. A che cosa serve, infatti, un’enclave in cui non occorre esibire alcun visto o passaporto se non a offrire rifugio a diseredati, avventurieri e criminali d’ogni specie desiderosi di una vita nuova?
Irene Blum non sfugge alla regola e, nel 1925, arriva a Shanghai col suo bravo segreto da custodire gelosamente e celare a sguardi e orecchi indiscreti.
Irene è cresciuta girovagando per le sale del museo Brooke di Seattle, e ascoltando, come fosse una favola per bambini, la storia della civiltà khmer.
Henry Simms, il più vecchio e più intimo amico di suo padre, il collezionista che annovera tra i suoi oggetti preziosi parte dell’argenteria romana del primo secolo recuperata dalle ceneri del Vesuvio e la Venere allo specchio di Tiziano, si è preso cura di lei quando è rimasta orfana. Insieme ai biscotti allo zenzero preparati dalla cuoca, le lasciava in cucina, quando era poco più di una bambina, mappe disegnate con cura, che la guidavano in avventurose cacce ai tesori perduti della civiltà khmer.
Anni dopo, quando Irene è diventata l’anima stessa del Brooke, il vecchio Simms si è presentato al suo cospetto e con mano malferma ha frugato nella tasca della sua giacca e ha tirato fuori un libriccino, un diario risalente al 1825, in cui un tal Reverendo James T. Garland annunciava un ritrovamento sensazionale: un sottile rotolo di metallo scovato in un tempio di pietra sperduto nella giungla cambogiana, dove, stando a una guida locale, sarebbero stati nascosti da qualche parte i dieci fatidici rotoli di rame che narrano l’intera storia della civiltà khmer. Una tentazione irresistibile per Irene! Mettere le mani su uno dei reperti più agognati da ogni archeologo e cacciatore di tesori degno di questo nome!
A Shanghai, in compagnia dell’affascinante e enigmatica Simone Merlin, capace di leggere correntemente il sanscrito, il pali e la scrittura khmer, e a Saigon, su strade che trasudano oppio e afa, Irene si inoltrerà in un passato dimenticato, fino al luogo in cui una verità ancora più importante di quella desiderata verrà alla luce.