Libreria Torriani di Luigi Torriani (foto di Nicola Vicini)

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mercoledì 23 ottobre 2013

Maurizio Migliori. Il disordine ordinato



Maurizio Migliori, "Il disordine ordinato. La filosofia dialettica di Platone" (Morcelliana):
- vol. I - Dialettica, metafisica e cosmologia (pagg. 1-720)
- vol. II - Dall'anima alla prassi etica e politica (pagg. 721-1502)

Questa ampia e innovativa ricostruzione della filosofia di Platone nasce da due convinzioni di fondo. La prima, di metodo, è che una chiave interpretativa trova la sua legittimità se riesce a integrare in un quadro non dogmatico, ma logico e unitario, i tanti pezzi del puzzle costituito dai testi platonici. La seconda, di contenuto, è che occorre prendere sul serio l’indicazione, più volte data da Platone, che un filosofo scrive nella forma del “gioco serio”, in modo da spingere il lettore, attraverso provocazioni e sollecitazioni, a pensare. Così il filosofo ateniese ha applicato alla scrittura la sensibilità maieutica di Socrate: scopo di un maestro è aiutare l’allievo a “fare filosofia”, non a impararla. Il risultato è una meravigliosa serie di dialoghi che manifestano in crescendo il “sistema” dell’autore come un filosofare in atto, attraverso materiali di riflessione e problemi tesi ad attivare il lettore e quasi a costringerlo a “cercare le risposte”.
Emerge una filosofia dominata dalla dialettica intero-parti, una sorta di “teoria dei sistemi” di natura metafisica, sorretta però da un’acuta sensibilità per i limiti dell’essere umano e per i problemi concreti che bisogna affrontare: un paradigma, quello platonico, articolabile ai vari livelli della realtà, dalla dimensione empirica fino alle Idee e ai Principi. 

Quest’opera in due tomi, frutto di una lunga ricerca, scava in profondità i maggiori temi che Platone ha affidato ai dialoghi scritti, rinviando il riferimento ulteriore alle Dottrine non scritte, che pure costituiscono un orizzonte conosciuto e ineliminabile, nel tentativo di uscire dal blocco analitico cui è giunta l’ermeneutica platonica. In questo senso il suo orizzonte è un “disordine ordinato”: cercare la logica di un sistema, senza accontentarsi di ridurre la filosofia di un genio, in presenza di tutti i suoi scritti e di una molteplicità di testimonianze indirette, a un “rebus avvolto in un mistero”

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