Novità in libreria: Maurizio Zecchini, "Leonardo da Vinci e Gian Giacomo Caprotti detto Salaì. L'enigma di un dipinto" (Marsilio, pagg. 260 con 179 ill. a col. e 28 b/n)
Con l’appellativo “Salaj”, Leonardo da Vinci era solito chiamare, come documentano i suoi scritti a partire dal 1494, il fanciullo che aveva accolto nella sua casa quattro anni prima, quando aveva solo dieci anni, e che visse al suo fianco per quasi un quarto di secolo: come garzone in un primo tempo, come aiutante e modello in seguito, oltre a divenire, secondo quanto le fonti ci hanno tramandato, suo allievo e compagno nella vita.
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