Novità in libreria: Vittorio Zincone, "Matteotti. Dieci vite" (Neri Pozza, pagg 336)
Alle
quattro e trenta di pomeriggio del 10 giugno 1924, sei criminali
della cosiddetta Ceka fascista, la polizia politica clandestina il
cui elemento di spicco è Amerigo Dumini, aspettano il deputato
socialista Giacomo Matteotti sul Lungotevere Arnaldo da Brescia, a
Roma. Lo circondano, lo picchiano e lo trascinano in auto. Matteotti,
che ha già vissuto un’esperienza simile, cerca di reagire, fino a
quando una lama non gli trafigge il costato uccidendolo. Mussolini è
immediatamente informato dell’assassinio, ma inizialmente finge di
non saperne nulla. Sette mesi dopo, quando il regime sotto accusa
sembra traballare, il Duce si prende la responsabilità politica di
quell’omicidio. Nel corso dell’anno successivo instaura una
dittatura destinata a durare fino al 1943. Ma chi era Giacomo
Matteotti, martire della democrazia e icona della più tenace
opposizione al fascismo? Figlio ricco del poverissimo Polesine,
socialista riformista, giurista brillante, sindacalista energico,
neutralista-pacifista, antiretorico, antipopulista e molto coerente
nei comportamenti. Marito assente, ma presentissimo. I quotidiani
ostili oggi scriverebbero di lui: «il socialista impellicciato». Ed
è esattamente quello che scrivevano i suoi detrattori negli anni
Venti del Novecento.
Ricordiamo che la Libreria Torriani
(Canzo, via Brusa 6/8 - vendita LIBRI, CD, VINILI E LP, DVD, BLU RAY)
è aperta da martedì a sabato dalle 9 alle 12.30 e dalle 15 alle
19.30 (GIORNI DI CHIUSURA DOMENICA E LUNEDÌ). Vi aspettiamo!
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