Novità in libreria: Marco Magnani, "SINDONA. BIOGRAFIA DEGLI ANNI SETTANTA" (Einaudi, pagg. 168)
La parabola del finanziere Michele Sindona, nato nel 1920 in Sicilia e morto suicida nel 1986 nel carcere di Voghera, è un prisma con cui scomporre le componenti della storia italiana nella seconda metà del Novecento. Negli anni Sessanta diviene il fiduciario finanziario del Vaticano. Negli Stati Uniti è un affermato banchiere; in Italia è considerato il piú dinamico finanziere privato. È uno degli uomini senza pedigree che conquistano il successo in anni di straordinario cambiamento dell'Italia. Ha un'intelligenza svelta, la passione per l'azzardo, la spregiudicatezza morale che occorrono per puntare in alto. In pochi anni gioca e perde la sua partita. Alla fine del 1974 le sue banche falliscono clamorosamente, in Italia e negli Stati Uniti.
L'esemplarità della sua vicenda consiste nella capacità di sfruttare creativamente una struttura di potere in cui convivono strettamente forze finanziarie, istituzionali, eversive, criminali, in un intreccio di poteri che costituisce la versione patologica, ma non effimera, di un sistema economico e politico tipicamente italiano.
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